A Visso rubate sette caldaie dalle casette per i terremotati. Indagini in corso

Ignoti hanno asportato e fatto sparire sette caldaie che erano appena state installate nelle “casette” di un villaggio per gli sfollati del terremoto a Visso, nel maceratese. Il furto è avvenuto nei giorni scorsi ma è stato denunciato solo oggi dalla ditta che sta eseguendo i lavori nel cantiere del paese. Sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine per cercare di risalire agli autori del prelevamento, che sa di un ulteriore beffa per chi attende la consegna delle Sae da molti mesi ormai. Il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini, ora candidato della Lega Nord alla prossime elezioni politiche del 4 marzo, aveva spesso e fortemente criticato la Regione Marche e il Governo per i ritardi burocratici sia nella gestione dell’emergenza post-sisma che nell’avvio della fase di installazione delle casette. Ora il furto delle caldaie potrebbe ancora rallentare l’opera di completamento e consegna delle soluzione abitative agli sfollati del paese e delle frazioni limitrofe. A Visso il centro cittadino di uno dei borghi storici più belli d’Italia è ancora chiuso al transito per i non addetti ai lavori. Ma nel territorio comunale ferve comunque l’attività di rimozione delle macerie e di sistemazione della viabilità ordinaria per cercare di riavviare la vita sociale e comunitaria del paese, dopo il disastro del sisma. Gli abitanti e l’Amministrazione comunale attendono che le principali attività produttive della zona – a cominciare dallo stabilimento della Vissana Salumi – riaprono i battenti, dando lavoro ai residenti e una speranza di rilancio economico alla comunità locale.

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