BIM Tronto lancia la Filiera del legno per le aree montane. Obiettivo 150 posti lavoro

Arquata del Tronto 17 maggio.- Dare occupazione a 150 addetti, creare un giro d’affari di almeno 5 milioni di euro, e soprattutto dare una speranza di futuro a paesi e zone montane devastati dal sisma del 2016. Sono in sintesi, gli obiettivi principali del progetto pilota nazionale della “Filiera del legno e dell’economia sostenibile montana”, promosso dal Bacino Imbrifero del Tronto e il cui protocollo d’intesa è stato firmato oggi ad Arquata del Tronto. Ideato dalla Finconsul di San Benedetto, il progetto  vede la partecipazione della Regione Marche, dei Comuni di Arquata e Acquasanta Terme, della Federlegno-Arredo, della Fondazione Symbola, della Federforeste e della società PEFC Italia. L’idea è quella di ottenere 15 mila metri cubi di legname da avviare alle varie lavorazioni per uso produttivo, energetico ed edilizio  – attraverso la gestione sostenibile degli 8500 ettari di fustaie presenti nel comprensorio locale. Contribuendo anche poi, al contenimento del dissesto idrogeologico dell’area montana e alla sua messa in sicurezza, in previsione di eventi futuri. “Per far tornare le persone nelle nostri borghi – ha detto il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci – soprattutto i più giovani, occorre dare loro reddito e lavoro. E questo programma va nella direzione giusta.” Dal canto suo il presidente del BIM Tronto, Luigi Contisciani ha affermato che “la firma del protocollo d’intesa sulla Filiera del Legno non solo risponde ad un esigenza concreta di sostegno alle popolazioni locali, nei comuni del cratere , ma da un opportunità di sviluppo di lungo periodo per tutto il territorio montano, utilizzando il patrimonio boschivo attraverso una gestione sostenibile e condivisa delle risorse naturali esistenti.” Nel corso del convegno, il rappresentante della Finconsul di San Benedetto ha comunque ricordato che per attuare il progetto è necessario che vengano fatti  interventi sulla viabilità della zona, investendo non meno di 4 milioni. Fiducioso il consigliere regionale Fabio Urbinati, che ha sostenuto come si tratti di “un primo importante tassello per ripartire”, e che dall’Europa arriveranno per le aree sismiche fondi per 1 miliardo di euro, 150 milioni dei quali destinati alle imprese. Pur avendo il 30% della superficie ricoperta da boschi, l’Italia è uno dei primi importatori mondiali di legname. “Abbiamo una miniera verde di 12 milioni di ettari – ha detto Gabriele Calliari, presidente nazionale di Federforeste – che se utilizzata nella giusta maniera, potrebbe far avviare una ricostruzione vera non solo dei comuni terremotati, ma anche dell’intero Paese. Un percorso culturale che sarebbe ora di iniziare ad attuare”.

 

 

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