La missione civile dell’attore. Toni Servillo ad Ancona dal 3 marzo con “Elvira” di Jouvet

Un apologo del teatro, del mestiere dell’attore e della sua missione civile, con il solo sostegno del corpo, della voce e della presenza degli attori, che svelano le alte parole, le sofferte meditazioni e il severo rigore di un maestro del teatro come il francese Louis Jouvet. Perché il pubblico “conosca la fatica, il dolore, la tensione che si provano affrontando il palcoscenico, in definitiva la segreta realtà di questi sempre imperfetti messaggeri di poesia e verità.”

Questo è lo spettacolo “Elvira”, in programma in esclusiva regionale per le Marche, dal 3 all’ 11 marzo al Teatro Sperimentale di Ancona, con protagonista uno dei più grandi attori contemporanei italiani : Toni Servillo. Tratto dalle “Sette lezioni” di Jouvet sull’atto IV del Don Giovanni di Moliere, tenute durante l’occupazione nazista della Francia del 1940 e trascritte da Brigitte Jacques, il lavoro è un faccia a faccia tra il maestro e una sua allieva, Claudia, chiamata a recitare il difficile ruolo di Elvira nel momento in cui la donna cerca la salvezza per il suo antico amante. Servillo lo riporta in scena 30 anni dopo Giorgio Strehler, che lo presentò al pubblico al Piccolo Teatro di Milano nel 1987 con Giulia Lazzarini.

“Dopo anni in cui le riflessioni sul teatro e sul lavoro d’attore di Louis Jouvet mi hanno fatto compagnia nell’affrontare repertori diversi, da Molière a Marivaux, da Eduardo a Goldoni – confessa l’attore e regista napoletano – mi è parso necessario che arrivasse il momento di un incontro diretto. Elvira porta il pubblico all’interno di un teatro chiuso, quasi a spiare tra platea e proscenio, con un maestro e un’allieva impegnati nel momento di una vera e propria fenomenologia della creazione del personaggio,  per entrambi un territorio sconosciuto nel quale si avventurano spinti dalla necessitĂ  ossessiva della scoperta. Siamo quindi di fronte – continua Servillo – a un’occasione importante per dimostrare, soprattutto ai giovani, la nobiltĂ  del mestiere di recitare, che rischia di essere svilito in questi tempi confusi. “

Lo spettacolo, è appena il caso di ricordare, è ambientato in una Parigi assediata durante la Seconda Guerra mondiale, e dove nell’accademia fanno eco i bombardamenti tedeschi che costringeranno Claudia a fuggire in quanto ebrea, e Jouvet a partire volontario in esilio per non incorrere nella censura nazista. Da sabato 3 marzo, sul palco dello Sperimentale di Ancona, con Toni Servillo ci saranno i giovani Petra Valentini (Claudia/Elvira), Francesco Marino (Octave/Don Giovanni) e Davide Cirri (Lèon/Sganarello). I costumi dello spettacolo sono di Ortensia De Francesco e le luci di Pasquale Mari.

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