Se otto migranti possono far paura.. Il sindaco di Ascoli va dal Prefetto per un condominio!

Otto ( dicesi otto ! ) migranti possono far paura ad una città ? Si potrebbe rispondere di no. Eppure questo sembra accadere ad Ascoli, un capoluogo così moderno e aperto al mondo che se non fosse per gli immigrati godrebbe di chissà quale prosperità economica e sociale, e naturalmente di tanto decoro e sicurezza pubblica. E sì perchè il sindaco della città, Guido Castelli, ha scomodato il Prefetto Rita Stentella per chiedere “chiarimenti” dopo che i condomini di una palazzina del quartiere di Borgo Solestà, in via Spontini avevano protestato per il probabile arrivo sul posto di un “contingente”.. ( così è scritto ! ) di otto extracomunitari gestiti dall’associazione “La Misericordia”. Scrive Castelli : ”

“L’appello del condominio di via Spontini  non va ignorato e merita approfondimenti che il Comune di Ascoli Piceno ha il dovere di chiedere alla Prefettura. Quali sono gli appartamenti che i vari “organizzatori” dell’accoglienza propongono alla Prefettura in occasione dei bandi ? Hanno tutti i requisiti di legge per ospitare i richiedenti asilo e con quale sistematicità vengono controllati gli spostamenti tra le varie strutture riconducibili alla medesima organizzazione ? Purtroppo i comuni non vengono messi in condizione di conoscere anticipatamente gli spostamenti di richiedenti asilo che avvengono in Città.”

E continua, deciso : ” Solo un soggetto tra gli esercenti del servizio operanti ad Ascoli (non la Misericordia) ha la premura di informare direttamente il Sindaco, primo responsabile della sicurezza della comunità, in merito ai vari movimenti di richiedenti asilo. Generalmente, il Sindaco si trova nella condizione di “prendere atto” di quanto accade nei vari immobili cittadini. Non possiamo sottovalutare le implicazioni del fenomeno migratorio. Per questo- conclude Castelli,

– ho scritto una lettera alla Prefettura per ottenere i chiarimenti necessari per affrontare la vicenda di via Spontini e, più in generale, per sollecitare un flusso di informazioni più preciso e costante sul fenomeno migratorio. È curioso che i comuni debbano sostenere oneri cospicui per garantire la sicurezza di processioni o di manifestazioni di carnevale mentre poi vengono tenuti all’oscuro degli spostamenti di soggetti che, a tutti gli effetti fino al riconoscimento dello status di rifugiato, sono da considerarsi clandestini. Ovviamente la Prefettura applica le leggi dello Stato ma così l’Italia non può andare avanti.”
Che dire ? Forse il sindaco ascolano ha paura di un altra caso “Pagliare”, frazione dove nei mesi scorsi , dopo le proteste di una parte della cittadinanza locale per l’arrivo di un gruppo di stranieri , la palazzina che questi stranieri doveva ospitare  è andata a fuoco ( gli autori sono ancora ignoti, naturalmente..). O sta pensando addirittura al rischio per Ascoli di una “Macerata 2” ? Noi non lo sappiamo, ma crediamo che forse la presa di posizione risponda ad altre logiche che non siano quelle della sicurezza dei cittadini o dell’impatto degli immigrati sul tessuto sociale del comune e del comprensorio. Forse un primo cittadino si dovrebbe occupare di altre e ben piu serie problematiche sociali che attanagliano Ascoli da molti anni ormai, a cominciare dalla situazione del commercio , dell’industria ( quella  rimasta.. ) e della crescente disoccupazione, non solo giovanile.  Ma forse noi sbagliamo.  Ed ai residenti della città interessano davvero altre cose. Speriamo davvero di sbagliarci…

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