Smantellamento uffici postali piccoli Comuni interno. Regione Marche contro Poste Italiane

 

Ancona 15 maggio.- “Poste Italiane SpA deve recedere dal graduale  depotenziamento della rete di distribuzione della posta e dei servizi nei piccoli Comuni , un programma che tra l’altro confligge con le finalità della recente  legge proprio sui piccoli centri (Legge 158/2017) e con le strategie nazionali e regionali per il ripopolamento delle Aree interne. Se  alla fine lo smantellamento sarà attuato diverrà controproducente anche per Poste  minerà il consolidato legame con i territori e i cittadini che li abitano”. Così l’assessore agli enti locali della Regione Marche, Fabrizio Cesetti, in una lettera alla direzione dell’azienda postale.

“Il Servizio postale universale è un servizio pubblico di interesse generale – afferma Cesetti- in grado di condizionare la qualità della vita dei territori soprattutto delle piccole comunità delle zone interne collinari e montane, zone che, per le Marche, coincidono oltretutto in larga parte con le aree colpite dai gravissimi eventi sismici dell’anno 2016 e per i quali si renderanno necessari, nei prossimi anni, ingenti sforzi in termini di interventi per la ricostruzione e per assicurare ai cittadini i livelli essenziale dei servizi pubblici”.

L’assessore si fa carico della serie di segnalazioni emerse dai sindaci delle zone interessate al possibile smantellamento degli uffici postali, e anche delle preoccupazioni della cittadinanza dell’entroterra. E  per questo ha chiesto un incontro  urgente con la direzione  di Poste Italiane “anche nel rispetto dei protocolli di intesa sottoscritti fra Regione Marche e Poste e dei Tavoli di lavoro interregionali, presso il Ministero dell’Economia, a seguito dei quali è stato possibile definire un ruolo più attivo dell’azienda nella nostra regione”.

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