Legge 194 sull’aborto, donne di Ascoli e San Benedetto sabato in piazza

Ascoli Piceno .- Le donne di Ascoli e San Benedetto scenderanno in piazza sabato 6 febbraio ad Ascoli e San Benedetto, per difendere la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. La manifestazione, che si terrà alle 15 in comtemporanea in Piazza del Popolo e a Piazza Giorgini, è stata organizzata da un gruppo spontaneo nato negli ultimi giorni sulla spinta delle proteste contro l’annunciata volontà della nuova Giunta regionale di non favorire la somministrazione della pillola RU486 nei consultori pubblici.

“Sono passati 43 anni dall’approvazione della Legge 194 – scrivono le promotrici della protesta – che regolamenta e garantisce il diritto per donne e corpi gestanti di accedere all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG). Si tratta di una legge di civiltà che sancisce l’inalienabile diritto all’autodeterminazione di tutte, una legge che dal 1978 ad oggi ha subito e continua a subire attacchi costanti, tentati ridimensionamenti, delegittimazioni e misti­cazioni di ogni sorta.

Nel corso delle ultime settimane – aggiungono – la neo-insediata giunta regionale ha messo in campo un nuovo attacco alle linee di indirizzo promulgate dal Ministero della Salute e coadiuvate dalle delibere AIFA che regolamentano le corrette modalità di somministrazione della pillola RU486, cioè interrompere la gravidanza farmacologicamente. La soluzione delle destre al problema della “denatalità” ­nisce per limitare il diritto alla scelta delle donne, impedendo la somministrazione della RU486 nei consultori e aprendo a una revisione delle linee guida degli stessi, prevedendo inoltre la collaborazione con enti privati Pro-vita. “

Secondo le organizzatrici delle manifestazioni di Ascoli e San Benedetto “il pericolo sussiste non solo per tutte coloro che rischiano di veder messo in discussione il proprio legittimo diritto alla scelta e di tutela alla salute, ma rimanda ad un pericolo più grande di attacco ai diritti civili, sociali e di cittadinanza. È per queste ragioni che non si può restare indifferenti alle piazze che sabato 6 febbraio si uniranno a presidio per rimarcare la profonda distanza che la posizione promossa da giunta e consiglio regionale ha dagli interessi della cittadinanza! Perché si pretendono passi avanti e non si tollereranno passi indietro. “

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