Shoa : un artista nell’inferno di Bergen-Belsen

Jesi (An).- Evento speciale a Jesi per la ricorrenza della Giornata della Memoria 2023  ( 27 gennaio), in ricordo e testimonianza dell’Olocausto degli ebrei. Parliamo della mostra del pittore americano Wlliam Congdon che sarà ospitata presso Palazzo Bisaccioni dal 13 gennaio al 19 febbraio.

L’artista si trovò a partecipare come ambulanziere alla liberazione da parte degli inglesi del campo di sterminio nazista di Bergen-Belsen ( Germania), nel maggio del 1945. Congdon lavorò al recupero dei sopravvissuti assistendo in prima persona all’indicibile orrore dell’Olocausto: un’esperienza che lo segnò tanto in profondità da essere determinante nella sua decisione di dedicarsi alla pittura.

Ai volti che vide Congdon tentò di dare una forma attraverso testi e schizzi raccolti in un diario, in seguito rielaborato in un dattiloscritto dal titolo “In the Death of One”, una sorta di memoriale delle sue campagne militari, che culminava, nell’ultima parte, in una serie di descrizioni di momenti e figure particolarmente strazianti del Campo di Belsen. Il testo, che rappresenta una preziosissima e rara documentazione dell’impatto che questo fenomeno inaudito ebbe sui primi soccorritori, e che l’artista avrebbe voluto vedere pubblicato insieme ai numerosi disegni eseguiti sul posto, rimase di fatto inedito, e lo è tutt’oggi, salvo alcune sezioni pubblicate di recente sulla rivista “Italian Poetry” della Columbia University.

La mostra di Jesi ” William Congdon. In The Death of One” – già allestita al Memoriale della Shoa di Milano lo scorso anno- ha come filo conduttore proprio quest’opera di Congdon, di cui sono riportate alcune pagine originali, a cui si aggiungono una serie di disegni, di opere a olio, testi e documenti che testimoniano quest’esperienza di guerra.

Il percorso si articola attraverso un triplice apparato didattico-documentario: sulla biografia di William Congdon, sulla storia dell’American Field Service, nonché sul campo di concentramento di Bergen-Belsen (Bassa Sassonia) nei suoi tragici sviluppi tra il 1939 e il 1945.

Seguono poi alcuni disegni originali eseguiti sul posto e altri presenti solo in riproduzione, a cui si aggiunge un bronzo realizzato prima della guerra insieme a un paio di dipinti degli anni successivi, a mostrare la rapida e radicale trasformazione dell’arte di Congdon dopo i traumatici eventi vissuti durante il conflitto.

Infine, due sussidi multimediali fanno da corredo alla mostra: un video durante il quale voci di attori madrelingua offrono la lettura alternata, in italiano e in inglese, di alcune pagine del dattiloscritto In the Death of One, su un fondo di inquietanti flashes luminosi e sonori; e un brevissimo filmato muto realizzato sul posto da un ambulanziere dell’American Field Service, che riprende le opere di soccorso nel campo di Bergen-Belsen nel maggio del 1945.

L’evento di Jesi è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, in collaborazione con The William G.Congdon Foundation, con il patrocinio della Regione Marche, della Missione Diplomatica degli Stati Uniti in Italia, Fondazione Intercultura onlus e del Memoriale della Shoah di Milano.

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