A Loreto mostra sui polacchi che liberarono le Marche

Loreto (An)–  In occasione delle celebrazioni del 78° Anniversario della liberazione di Loreto e delle Marche, durante la Seconda Guerra Mondiale, POLOVERS progetto di conoscenza interculturale e incontro internazionale fra Italia e Polonia  presenta un’interessante mostra di documentazione storica dedicata al  2° Corpo d’Armata Polacco – inquadrato nell’esercito alleato – allestita con il patrocinio del Comune di Loreto, in collaborazione con il Consolato Onorario di Polonia in Ancona e l’Associazione Italo-Polacca Nuova delle Marche.

In totale 15 maxi-tavole in italiano e polacco ricche di foto e documenti sono esposte a Loreto fino a domenica 17 luglio (al pomeriggio, dalle ore 16 alle 19:30) presso la sala “Oscar Marziali” di Porta Romana (Bastione Sangallo), messa a disposizione dall’amministrazione comunale.

La mostra è prodotta dall’Ambasciata della Repubblica di Polonia in Roma con l’UniversitĂ  Polacca all’Estero e ripercorre l’epopea dell’Armata del Generale Anders lungo il “sentiero della speranza” dei Polacchi. Una speranza duplice e incrollabile, mai smorzata dalla storia, di salvarsi e di salvare vite, nonchĂ© di riuscire a tornare a casa dopo la guerra per rivedere una Polonia libera. Avendo dato tutto – unici fra gli alleati – per la libertĂ  di tutti popoli e in tutti gli scenari di guerra.

Loreto 1944

“Sparsi nella “terra disumana”, i polacchi apparvero su invito del generale Anders, sperando di essere salvati. – scrive lo storico Sir Norman Davis, fra i piĂą autorevoli autori della storiografia polacca – Attraversarono i confini dell’Unione Sovietica sperando di tornare a casa. Quando stavano sconfiggendo i tedeschi a Montecassino, Ancona e Bologna, sapevano giĂ  che queste speranze non sarebbero state soddisfatte. Furono loro a gettare i semi di una Polonia libera.

I soldati erano accompagnati da civili: bambini, donne, vecchi. Hanno cercato di vivere normalmente. C’erano ospedali, scuole e orfanotrofi. Le fatiche della marcia, i dilemmi quotidiani, i sacrifici in battaglia, le piccole gioie e i grandi drammi hanno creato la storia di uno dei capitoli piĂą straordinari della seconda guerra mondiale.”

 In effetti, quella del 2 Korpus Polski fu una marcia che non ha precedenti nella storia: oltre 120mila persone attraversarono 3 continenti, percorrendo 12.500 chilometri in 1.334 giorni. Una varietà impressionante di persone di diverse etnie (ucraini, bielorussi, ebrei, fra cui anche il futuro Primo Ministro di Israele Menachem Begin) e professioni di fede (cattolica, ortodossa, evangelica, ebraica e musulmana), originarie della parte orientale della Polonia e deportate dal 1939 al 1941 in Siberia, principalmente in Kazakistan e nei territori del Nord dell`impero staliniano.

Il gen. Anders

 

Durante la Campagna d’Italia, con il sacrificio della loro vita e l’eroismo dimostrato battendo i tedeschi nella Battaglia di Montecassino, i Polacchi del 2°Corpo non solo spianarono la strada alle truppe alleate americane del Generale Clark per la presa di Roma, ma guadagnarono sul campo la fiducia del comando dell’8va Armata Britannica per condurre la liberazione d’Italia sul versante adriatico. Al loro fianco oltre agli inglesi ebbero i volontari patrioti della Brigata Maiella e i partigiani; combattimenti durissimi valsero loro la presa di numerose cittĂ  dell’Abruzzo, delle Marche e dell’Emilia Romagna, fra cui Giulianova, Civitanova Marche, numerosi centri della Valle del Chienti, Tolentino, Filottrano, Loreto, Osimo, Ancona, Pesaro, Predappio (cittĂ  natale di Mussolini) e finalmente Bologna.

Come ricordato anche dalle 1.090 tombe degli ufficiali e soldati cattolici, ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani he riposano al Cimitero Militare Polacco di Loreto, i soldati dell’Armata di Anders fornirono un contributo di sangue decisivo per la liberazione della penisola italiana, dopo esservi sbarcati dall’Egitto tra il dicembre 1943 e l’aprile 1944.

Nella foto : Celebrazione a Loreto

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