A Monteprandone il nuovo ospedale del Piceno

San Benedetto ( Ap) 24 agosto-‘ Il nuovo ospedale del Piceno va fatto a San Donato di Monteprandone, in una zona collinare salubre, sicura e ben servita.’

È quanto sostengono gli esponenti del Movimento 5Stelle, che oggi a San Benedetto hanno illustrato il loro progetto, pesenti il senatore Giorgio Fede e il consigliere regionale Peppino Giorgini.

‘ Abbiamo già individuato l’area che ospiterebbe la nuova struttura da 250 posti , e che costerebbe non più di 130 milioni, contro i 600 di quello ipotizzato a Pagliare. Eppoi soprattutto – hanno sottolineato i grillini – sarebbe realizzato non in un fondovalle, di per sé a rischio ambientale e in una luogo vicino alla zona industriale e ad aziende come l’Adriatica Bitumi, ma in un area  baricentrica ed ecosostenibile.’

La premessa del  progetto, per i pentastellati è che l’ospedale di Ascoli non verrà mai smantellato, perché serve un comprensorio montano molto vasto, mentre quello di San Benedetto, il vecchio Madonna del Soccorso già depotenziato ‘ non può più stare li dove sta adesso, nel centro cittadino congestionato’.

Da qui, per gli esponenti del Movimento 5Stelle l’idea che essendo due le strutture provinciali di primo livello – secondo la stessa Regione Marche, così come comunicato al Ministero – il nuovo ospedale del Piceno andrebbe ubicato nell’ area costiera, dove è più alta la densità di popolazione, e non a Spinetoli. ‘ Dovrebbero essere i comuni più grandi come San Benedetto a decidere dove ospitare la nuova struttura sanitaria – ha rimarcato Giorgini – non i piccoli borghi dell’interno come Palmiano, Montedinove o altri, convocati in Conferenza dei servizi solo per un preciso scopo. San Benedetto ha perso la dignità politica! .’

I pentastellati sono decisi a portare avanti la loro proposta alternativa. Dunque la battaglia tra i partiti e le forze sociali, sul tema rovente della sanità pubblica, si farà ancora più aspra in vista delle prossime elezioni regionali del 2020. All’incontro di oggi hanno partecipato anche Carlo Clementoni, Serafino Angelini e Masha Parisciani.

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