Anice Verde di Castignano è presidio Slow Food. Si rilanciano i progetti di filiera

L’anice verde di Castignano (Ascoli Piceno) diventa presidio Slow Food e progetta un grande futuro di rilancio economico e territoriale. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi presso l’Istituto Agrario “Celso Ulpiani” di Ascoli dal presidente dell’Associazione dei produttori locali, Sergio Corradetti insieme con il responsabile di Slow Food Marche, Ugo Pazzi. L’obbiettivo è quello di tutelare la produzione dell’anice di Castignano, con il quale già un secolo fa veniva realizzata l’Anisetta Meletti e potenziare la filiera economica collegata attraversato iniziative di sostegno e valorizzazione del prodotto agricolo, unico nel suo genere. E ciò contando soprattutto sui finanziamenti europei a valere sul Piano di sviluppo rurale regionale, appena messi in campo dalla Regione Marche. “Al momento la nostra associazione raggruppa 25 imprese , tra produttori e trasformatori – ricorda Corradetti – e speriamo che nel prossimo futuro possa crescere ancora, in funzione anche di promozione turistica e culturale del territorio di Castignano e dell’entroterra picena. E fondamentale per la sua nascita è stato il supporto dell’Assam regionale. Quest’anno – aggiunge – a causa della siccità e delle altre calamità naturali il raccolto, su 12 ettari seminati è stato limitato ma contiamo di rilanciarlo nella prossima stagione.” Intanto, con l’anice verde e riscoprendo un antica ricetta del 1877 è stata ripresa la produzione dell’Anisetta Rosati, mentre altre iniziative vengono messe in campo. E già con il gioiello castignanese si realizzano birre, mistrà ed altre bevande. In cantiere anche programmi di collaborazione con l’Università di Camerino per sviluppare progetti mirati a individuare e valorizzare le caratteristiche alimentari dell’anice, a scopi di benessere e salute per l’uomo.

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