Consumi al palo per le famiglie marchigiane. Un terzo del reddito va in spese fisse o essenziali

Casa,dolce casa. E anche cara, se pensiamo che un terzo della spesa delle famiglie marchigiane se ne va tra affitti, bollette, manutenzioni straordinarie, acquisto di mobili e altri articoli per la propria abitazione. Secondo gli ultimi dati Istat, elaborati dal Centro Studi Cna Marche, la spesa media mensile di una famiglia marchigiana è di 2.263,6 euro. Poi anche nella nostra regione c’è chi deve sopravvivere con un budget molto lontano da questa cifra: quasi il 9 per cento delle famiglie deve tirare fine mese con poco più di mille euro mensili per una famiglia di due componenti, che salgono a 1.400 euro per famiglie con tre componenti e poco più di 1.700 per quattro componenti. A stare peggio, tra le famiglie povere, sono quelle con figli minori e quelle più numerose. Inoltre la povertà aumenta se il capofamiglia non ha un titolo di studio o si ferma alla licenza elementare. Le famiglie povere in questa situazione sono il triplo di quelle con il capofamiglia diplomato o laureato. Infine, la diffusione dell’indigenza e della povertà è decisamente più elevata tra le famiglie con stranieri e soprattutto tra quelle formate da soli stranieri.

Una spesa, quella dei marchigiani, più o meno in linea con la media nazionale di 2.524 euro. Lontanissime le regioni del Nord, con i lombardi che possono permettersi di spendere 3.040 euro al mese ed i trentini 3.073 euro. Al terzo posto gli emiliani con 2.975 euro.

“Tra le regioni italiane, come capacità di spesa delle famiglie siamo esattamente a metà. Va bene ma non benissimo “ commenta il presidente Cna Marche Gino Sabatini “perché negli ultimi due anni il maggior reddito disponibile dei marchigiani solo in parte è andato verso i consumi mentre si è scelto di privilegiare il risparmio. Serve una ulteriore spinta ai consumi perché la stragrande maggioranza delle aziende regionali opera sui mercati locali e nazionali e solo una minoranza di imprese ha importanti sbocchi commerciali all’estero. Per dare slancio alla ripresa occorre ridurre la pressione fiscale sulle imprese e mettere più soldi nelle tasche dei consumatori”

Come spendono i propri soldi i marchigiani? Secondo l’elaborazione del Centro Studi Cna su dati Istat, ogni mese 829 euro se ne vanno per la casa tra affitto (figurativo per i proprietari della propria abitazione)   manutenzione straordinaria e bollette di acqua, gas e luce. A cui si aggiungono altri 89 euro per l’acquisto di mobili, servizi e articoli per la casa. La spesa quotidiana di prodotti alimentari e bevande analcoliche costa alle famiglie marchigiane 451 euro al mese mentre 35 euro se ne vanno in bevande alcoliche e tabacchi e poco meno di 100 euro per abbigliamento e calzature.

Amiamo mangiare bene ma preferiamo farlo tra le mura domestiche. Ai servizi ricettivi e di ristorazione riserviamo solo 97 euro rispetto ad un media nazionale di 128 euro. Ulteriori 133 euro se ne vanno in altri beni e servizi.

Rispetto alla media delle famiglie italiane spendiamo meno per i servizi sanitari e la salute: 83 euro al mese contro i 114 dell’Italia: rinunciamo a curarci o ci ammaliamo di meno? Forse la verità sta nel mezzo, nel senso che la migliore qualità della vita gioca a favore della nostra salute ma la crisi degli ultimi anni ci ha portato a risparmiare tagliando le spese in esami e medicine non essenziali. I marchigiani spendono poco anche in istruzione (appena 12 euro al mese) e meno della media nazionale in spettacoli e cultura (98 euro contro 130) e in comunicazioni (46 euro contro 62 euro dell’Italia). Infine nelle Marche si spende molto per i trasporti (294 euro pari al 13 per cento del budget mensile). In proporzione solo in Calabria si spende di più con il 13,3 per cento.

 

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