Liberi professionisti e dipendenti : chi paga più tasse ?

Tutti i lavoratori, autonomi o dipendenti sono soggetti a tassazione sui redditi prodotti. L’imposta che devono pagare è proporzionale al loro reddito, e cresce progressivamente con l’aumentare dello stesso. Semplificando, ciò significa che non tutti pagano la medesima aliquota, perché quest’ultima varia in base al reddito.

Tutti i contribuenti pagano l’imposta sul reddito (IRPEF) tramite il modello F24. Per i lavoratori dipendenti l’IRPEF da versare allo Stato viene invece trattenuta direttamente nella busta paga, dal momento che il datore di lavoro agisce come sostituto d’imposta.

Per calcolare l’imposta a cui è soggetto un contribuente bisogna individuare lo scaglione di reddito a cui appartiene. Nel 2021 sono in vigore cinque scaglioni: in quello più basso rientrano i redditi inferiori a 15mila euro con aliquota al 23%, mentre l’aliquota più alta – al 43% – si applica ai redditi che superano i 75mila euro. Gli scaglioni di reddito sono gli stessi sia per i lavoratori dipendenti, sia per i liberi professionisti con partita IVA che rientrano nel regime fiscale ordinario (che generalmente hanno un fatturato che va oltre i 65mila euro annui). Tuttavia, questi ultimi sono tenuti ad aggiungere all’IRPEF altre imposte come l’IRAP (l’imposta regionale sulle attività produttive) e l’IVA (l’imposta sul valore aggiunto).

Il discorso è un po’ diverso per i contribuenti con partita IVA forfettaria che rientrano nel cosiddetto regime fiscale agevolato. Come si legge nella guida di Fatture in Cloud al regime forfettario, le tasse che deve pagare chi vi aderisce sono inferiori rispetto a quelle versate dai contribuenti con partita IVA ordinaria.

Rientrano nel forfettario tutti i professionisti e le imprese con ricavi o compensi inferiori ai 65mila euro. I beneficiari in possesso di determinati requisiti di legge usufruiscono di una tassazione agevolata fissa al 15% o al 5% per le nuove attività nei primi 5 anni. I contribuenti che applicano il regime forfettario con aliquota sostitutiva sono inoltre esonerati dall’addebitare l’IVA in fattura ai propri clienti e, di conseguenza, dal dover presentare la dichiarazione IVA annuale. Non sono inoltre tenuti a pagare le imposte sui redditi, né le addizionali regionali, comunali e l’IRAP.

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