“No al Marche Pride”. Il Popolo della Famiglia chiede al Comune Ancona di spostarlo

Ancona 21 maggio.- “Non condividiamo  le idee ne il percorso del Marche Pride”. E’ quanto dichiara in una nota polemica Gabriele Cinti, Referente del Popolo della Famiglia per la provincia di Ancona, riguardo all’evento che si terrà nel capoluogo dorico sabato 8 Giugno.”Il percorso terminerà al porto , luogo da cui ottocento anni fa ( il 24 giugno 1219) partiva S. Francesco per la Terra Santa. È irrispettoso nei confronti dei cattolici – sostiene Cinti- che proprio nell’ottocentenario e nel luogo della sua partenza si svolga un evento all’interno del quale in altre città si sono verificati atteggiamenti non solo indecorosi ma anche offensivi verso le confessioni religiose.  ”

E ribadendo quanto già affermato da Fabio Sebastianelli ( presidente del Popolo della Famiglia Marche e candidato alle elezioni europee) aggiunge : ” è uno spettacolo che si vuole imporre come realtà e pensiero di tutti”. Per Cinti quindi “non esistono  famiglie tradizionali ne tantomeno famiglie arcobaleno ma solo la famiglia naturale prevista dall’art. 29 della Costituzione. Chiediamo al Comune di Ancona di spostare il percorso e l’arrivo della manifestazione in altro luogo e di vigilare sull’osservanza delle leggi vigenti in materia di pudore e rispetto delle confessioni religiose.”

Da ricordare che il “Marche Pride” racchiude le principali associazioni che si occupano di diritti civili nel territorio regionale ed è nato per chiedere a istituzioni e cittadini  diritti, uguaglianza e visibilità per tutte le persone e tutte le famiglie, senza discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Per gli organizzatori dell’evento ” sarà un’occasione di unione e condivisione, sulla base dei valori imprescindibili che animano il comitato promotore, ossia l’anti omo-bi-transfobia, l’antisessismo, l’antirazzismo e l’antifascismo”. Già il 17 maggio del 1990 l’OMS (Organizzazizione Mondiale della Sanità) ha cancellato dall’ ICD (Classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati) l’omosessualità definendola “una variante naturale del comportamento umano”.

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