San Benedetto, balneari in guerra per Bolkestein e piano spiaggia

San Benedetto del T.(Ap).- Un Auditorium comunale di San Benedetto gremito di concessionari, questo pomeriggio, ha fatto da cornice alla riunione organizzata dalle associazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio e Itb per discutere di Bolkestein e delle nuove regole a cui attenersi per poter installare tutte le file di ombrelloni come è avvenuto fino allo scorso luglio, prima che la Capitaneria di porto procedesse alla rimozione coatta dei punti ombra in quanto non in linea con il Piano spiaggia.
Nel corso dell’incontro è stato ribadito come negli stabilimenti balneari sia necessario avere almeno due servizi igienici distinti per sesso, di cui uno destinato alle persone diversamente abili per tutti quegli chalet che contano fino a 100 ombrelloni installati, mentre nel caso di oltre 100 punti ombra occorreranno fino a 4 bagni. Ora è sorto l’interrogativo riguardante il caso della presenza di un ristorante all’interno dello chalet.
Nei 4 bagni complessivi sono compresi i due destinati per il ristorante? Ed è questo ciò che si auspicano le associazioni di categoria, anche se nelle prossime settimane tale punto dovrà essere chiarito dai tecnici comunali e dall’Asur.
Considerando che l’80% degli chalet sambenedettesi possiede una cucina e quindi un ristorante. Tra l’altro la dotazione di bagni e quindi gli interventi strutturali sono richiesti a coloro che dopo il 2010 hanno effettuato opere di ristrutturazione e ammodernamento, non per quelli che da 13 anni a questa parte non hanno realizzato lavori, in quest’ultimo caso per adeguarsi basterà pagare il canone anche se maggiorato rispetto allo scorso anno.
Sempre nel corso della riunione svoltasi questo pomeriggio il presidente Itb Giuseppe Ricci ha raccontato dell’incontro avuto, nei giorni scorsi, con il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto sulla questione Bolkestein : quest’ultimo avrebbe indicato come unica soluzione la proroga delle aste di almeno un anno, mentre i concessionari chiedono di sdemanializzare le spiagge.
Rimane quindi la spada di Damocle di una direttiva che rischia di far perdere le concessioni a gran parte degli imprenditori balneari, tanto che molti di loro non intendono nemmeno mettersi in regola e affrontare investimenti avendo il rischio di perdere gli chalet a partire dal prossimo anno. Presenti all’assemblea di San Benedetto anche i concessionari di Rimini, i quali hanno raccontato la loro esperienza dove il Comune sta chiedendo la creazione di comparti balneari per affrontare le aste che verranno realizzate a partire dal prossimo anno dove vinceranno chi disporrà di maggiori risorse economiche.
Alessandra Clementi
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