Un romanzo contro l’omofobia e il pregiudizio

Macerata.- “Volevo essere un fantasma” è un viaggio emotivo che porta il lettore dalla lotta contro l’ignoranza e il pregiudizio, alla ricerca di una felicità autentica e all’accettazione di sé.” Cosi il marchigiano Alessandro Alessandrini presenta il suo primo romanzo, disponibile dal 15 febbraio su Amazon.

Il protagonista di questa storia è un giovane “queer” ( persona considerata bizzarra, eccentrica), nato e cresciuto in un piccolo paesino dell’entroterra marchigiano, dove l’insulto “frocio” è ancora comune e l’orientamento sessuale non etero è taciuto per paura di emarginazione.

“Attraverso un’introspezione profonda – spiega l’autore- il giovane ripercorre le tappe fondamentali della propria vita, esplorando le cause dell’omofobia familiare e la difficoltà di fare coming out. Questo percorso tocca momenti di intensa disperazione, inclusa la contemplazione del suicidio, ma culmina in un messaggio di speranza e rinascita.”

La ricerca di una felicità autentica porta il protagonista a distaccarsi dalla famiglia e ad avvicinarsi al mondo LGBTQ+. Tuttavia, la scelta tra conformarsi o essere emarginato è ardua. La sua prima relazione amorosa con un ragazzo dello stesso sesso diventa un momento di svolta, aiutandolo a scoprire la sua vera identità. Ma il rifiuto della famiglia e della comunità di accettare la sua identità queer lo spinge a isolarsi in un estremo atto di resistenza.

L’autore afferma che la storia è autobiografica. Il nome stesso con cui firma il racconto, Alessandro Alessandrini, è uno pseudonimo, secondo un patto di sincerità che già nelle prime pagine di “Volevo essere un fantasma” l’autore sceglie di siglare con il lettore.

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