Civitanova Marche (Mc) 3 febbraio.- Affari a picco per i cinesi che lavorano nelle Marche. La psicosi legata al coronavirus sta provocando pesanti ripercussioni sulle attività commerciali e di ristorazione gestite da persone originarie del gigante asiatico. Secondo l’Associazione Italia-Cina, i ricavi sono crollati del 70% nel mese di gennaio. Negozi e ristoranti senza clienti per la paura di contrarre l’infezioni virale che in Asia ha provocato oltre 360 morti e 17 mila contagiati. Nelle Marche però, sono stati rarissimi i casi sospetti segnalati alle autorità sanitarie e nessuna persona è rimasta colpita dalla nuova polmonite. Eppure residenti e cittadini stanno disertando i locali condotti dai cinesi, come molti possono accertare facendo un giro nelle strutture più frequentate, a partire dai centri commerciali. Nella nostra regione vivono 20 mila cittadini della Cina, con una maggioranza di presenze nell’area di Civitanova Marche. Il crollo dei loro affari ha causato non solo una forte riduzione del fatturato ma in alcuni casi, anche la temporanea chiusura. L’Associazione Italia-Cina ritiene che si sia diffuso un allarme ingiustificato sul territorio, non solo per gli effetti reali ma anche per i bassi rischi derivanti dall’epidemia a causa della distanza di 10 mila chilometri dalla nostra regione.
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