Crisi da Covid, nel Piceno metà imprese senza aiuti

Ascoli Piceno 1 giugno.- Riduzione di fatturato a causa del Covid19. La Cna di Ascoli ha stimato l’impatto da marzo a maggio di queste misure sulle micro e piccole imprese con fatturato inferiore a 100mila Euro l’anno. Fra questa, nel Piceno quasi la metà non ha usufruito di nessun contributo, il 30 per cento ha potuto avere un ristoro da 300 a 600 Euro, il 20 per cento fra mille e duemila Euro. “Dati che fanno capire – spiega Francesco Balloni, direttore provinciale della Cna – che artigianato e commercio hanno bisogno, ora per l’estate, e ancora di più in autunno, di interventi ben più corposi per sopravvivere. E non è tutto : nel periodo di inizio del fermo l’impresa che   aveva scorte di magazzino oggi si è trovata a dover investire per rifare nuove scorte che andranno smaltite sicuramente in un tempo più lungo rispetto alla media dei consumi pre-Covid. Le risorse pervenute o che stanno pervenendo come piccola iniezione di liquidità (25.000 che ora si tenta di portare a 30.000) saranno solo un piccolo salvagente ma nel periodo settembre- novembre si riproporranno tutte le problematiche di oggi “.

Sempre secondo i dati raccolti dalla Cna territoriale, già più significativo l’importo che privati e imprese potrebbero ricevere per le detrazioni edili, sia per i lavori effettuati che per quelli in programma. Con il sistema del credito d’imposta, infatti, la Cna Picena ha stimato che per il pregresso nella provincia ci sono ancora circa 600mila euro da incassare. Ampliando il plafond, ovvero non più solo credito d’imposta ma anche sconto in fattura e soprattutto cedibilità del credito ad altri soggetti autorizzati, l’impatto immediato di liquidità sarà sicuramente più significativo.

“La Cna definisce quello appena varato – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – più che un Decreto Rilancio un Decreto Ristoro. La dimensione finanziaria del provvedimento è senza precedenti ma la composizione è sbilanciata sulla spesa corrente e per questo gli effetti saranno più di parziale ristoro che di effettivo rilancio dell’economia”.

Nel merito del decreto Cna ha presentato alcune proposte di miglioramento. In particolare elevare a 100mila euro la soglia di fatturato con ristoro al 25% per il contributo a fondo perduto. In questo modo si consente alle imprese più piccole di compensare i mancati benefici per l’eliminazione del saldo/acconto Irap. Cna apprezza il potenziamento dell’Ecobonus e al riguardo chiede di estenderlo anche a seconde case e capannoni.

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