Vaccini, Sinistra Italiana : “Marche nel caos. Superare la logica emergenziale”

Da Sinistra Italiana riceviamo e pubblichiamo :

Come Sinistra Italiana abbiamo scelto, anche in occasione delle elezioni regionali del settembre 2020, di dare alla sanità pubblica il primissimo posto nei nostri programmi e nella ferma volontà di costruire con la popolazione le vertenze necessarie a contrastare le aperture alla sanità privata e lo smantellamento della rete di presidi nell’entroterra, di cui incolpiamo il centrosinistra.

A un anno dall’inizio della pandemia, non si può dire che con la giunta Acquaroli (centrodestra) siamo andati nella direzione opposta. Seguendo altri paesi europei, e anticipando di poche ore la decisione del nostro governo centrale, la Regione ha interrotto la vaccinazione attraverso il vaccino Astra Zeneca, a seguito di alcuni decessi di persone a cui era stato somministrato nel territorio nazionale. Domenica si, lunedì no in alcune località e poi per decisione dell’AIFA no definitivo su tutto il suolo nazionale.

I disagi? Migliaia di appuntamenti rimandati per altrettanti ultraottantenni, solo nelle Marche. Le seconde dosi con il vaccino Pfizer garantite. Nel frattempo, come recita un’interrogazione del PD (Mastrovincenzo e Casini), c’è uno scarto di 35.000 dosi fra quelle consegnate dal Ministero della Salute e le cifre pubblicate dalla Giunta.

Dove sono andate? Prosegue il caos anche dei reparti Covid. La criticatissima Astronave di Bertolaso a Civitanova, ora utilizzata quasi completamente dopo il bluff primaverile di Ceriscioli, non aprirà il sesto padiglione perchè a carenza di personale.

Le nostre istanze? Tornare a una gestione centrale della Sanità Pubblica, per la quale si erano spesi tanti organi di stampa dopo la prima ondata luttuosa della primavera scorsa, lasciando tutto come prima, e non preparando adeguatamente neanche il ritorno a scuola.Investire nella sanità territoriale e nello studio delle cure al Covid.

Lo consigliano le seguenti motivazioni:1)approfondendo la ricerca, si va nella direzione della scoperta anche di altre varianti e si investe nella prevenzione;2)le persone guarite dal Covid necessitano di una lunga riabilitazione, perciò di costi per la sanità, che potrebbero essere recuperati a livello di cure; 3)superando nei fatti la logica emergenziale, si renderebbero i sistemi sanitari di tutto il mondo non più preda delle multinazionali del farmaco, e si adeguerebbe la ricerca ad una serie di altri malanni insorgenti”. 

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