Il Vescovo di Ascoli : “Basta giornalismo delle banalità, ascoltare il prossimo”

Ascoli. «Sono favorevole al Green Pass nelle chiese, anche se ritengo che non sia necessario se le norme di sicurezza vengono fatte rispettare, come avvenuto fino ad ora». Cosi oggi il nuovo vescovo di Ascoli, mons. Gianpiero Palmieri, presentandosi alla stampa. L’occasione è stata la celebrazione della 56esima Giornata delle Comunicazione sociali, con la lettura del messaggio di Papa Francesco al mondo del dell’informazione.

Un messaggio centrato sul concetto di ascolto del prossimo e della società : «Non si può fare buon giornalismo senza ascoltare quello che gli altri hanno da dire – ha affermato il Vescovo, citando le parole del Pontefice -. Ma lo si deve fare ascoltando con il cuore e non solo con le orecchie».

Da Mons. Palmieri, è arrivato un monito al sistema della comunicazione attuale, amplificata dal web, che spesso non ascolta e non informa le persone, ma “origlia e spia” gli altri: «Questo non è giornalismo, e non rende un servizio alla comunità e alla società».

 

Come il mondo dell’informazione deve ascoltare persone e raccontarie storie reali, «e non banalità» – parole del Vescovo – così deve fare la Chiesa Cattolica, recependo anche l’appello del Papa in questo direzione : «Viviamo un cambiamento d’epoca, e quindi anche la Chiesa deve ripensarsi e comprendere le esigenze della società».

Una politica nuova  che deve applicarsi anche alla Diocesi di Ascoli, che Mons. Palmieri vede agire in un territorio che nonostante le tante problematiche presenti, «è ancora molto solidale e vivo. Come durante i peggiori momenti seguiti al sisma – ha sottolineato il prelato – la Chiesa sarà molto vicina alla gente che soffre, alle fasce più deboli facendo la sua parte in termini concreti e rapidi. L’apertura recente della Casa S.Emidio, che ospita i senza tetto, nè è un esempio».

 

Quanto all’organizzazione futura delle varie parrocchie, dalla zona montagna fino a quella della Vallata del Tronto, in rapporto alla carenza di preti, il vescovo Palmieri ha affermato che sarà importante anche «far partecipare molto di più alle varie opere il mondo laicale, non aspettandosi che i religiosi facciano tutto». Anche se poi ha ricordato che un gruppo di 11 seminaristi si stanno preparando per entrare a servizio della Diocesi locale, anche saranno poi loro a scegliere se restare dopo una prima fase di apprendistato, o svolgere la propria missione in Africa o in altri luoghi.

 

Un pensiero finale da parte del nuovo Vescovo ai giovani, che hanno sofferto molto le limitazioni degli ultimi tempi: «La maggioranza di essi crede in Dio – ha sostenuto Palmieri – e vive una profonda ricerca della spiritualità, ma non si avvicina alle istituzioni ecclesiali. Occorre fare in modo che lo facciano, ascoltando di più le loro esigenze e le loro aspirazioni».

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