Conto energetico salatissimo, la salvezza è nelle rinnovabili

Ascoli.- Con un costo della materia prima che potrà oscillare tra i 180 ed i 210 euro per MWh, la bolletta del comparto produttivo italiano è proiettata verso i 34 miliardi di euro o anche verso i 57 miliardi di euro se si tengono presenti anche i settori agricoli e dei servizi, ma nessuna speculazione dalle rinnovabili. A metterlo in evidenza è un’analisi aggiornata al 10 marzo di EnergRed- E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane con un focus sulle fonti rinnovabili e sul solare.

«Si tratta di un aumento del 47% sul già salatissimo 2021» commentano gli analisti della E.S.Co., secondo i quali —però— l’introduzione di soluzioni fotovoltaiche distribuite per autoconsumo potrebbe portare il comparto a risparmiare dai 13,5 ai 19 miliardi di euro, mediante l’installazione di circa 50 GWp.

La responsabilità dell’aumento del costo dell’energia non è affatto imputabile alle rinnovabili ma dipende solo ed esclusivamente dal mercato del gas e del petrolio su cui davvero si sta facendo una speculazione enorme» avvertono gli analisti di Energred. Le rinnovabili, contrariamente a quanto alcuni politici vogliono far credere, il possono invece contribuire a risolvere il problema energetico in Italia.

Questa strada porterebbe il solare dall’attuale 11% ad una quota pari al 35% della produzione totale di energia elettrica, riducendo la necessità di gas naturale dell’11%.

Auto-consumando per le necessità giornaliere l’energia degli impianti fotovoltaici distribuiti nelle nostre imprese produttive, inoltre, la dipendenza dell’Italia dal gas russo diminuirebbe del 29%.

«Si tratta di una scelta di estrema importanza strategica, ma anche e soprattutto significativa da un punto di vista economico ed ambientale: oggi produrre energia da impianti fotovoltaici costa un sesto rispetto alla produzione nelle centrali turbogas (anche di ultima generazione) e permette una riduzione delle emissioni di gas climalteranti per un volume pari a 33 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti al 10% del totale prodotto sul nostro suolo» sottolineano gli esperti di EnergRed.com.

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