Treia (Mc) .- Santa Lucia ha portato in dono a Treia il Monastero della Visitazione, complesso di immobili di oltre quattromila metri quadri costituito dal convento delle monache, nel corpo centrale, reso celebre dal romanzo della scrittrice Dolores Prato che lì frequentò la scuola. Il Comune ha concluso l’acquisizione dell’edificio, un investimento di grande importanza «considerato il valore identitario del bene per la comunità locale, che potrà diventare un’opportunità e sede di diversi servizi per la popolazione», come spiega il sindaco Franco Capponi.
Presenti alla firma dell’atto davanti al Notaio Fabio Sciapichetti, oltre al primo cittadino, anche Michela Francioni, Responsabile del settore Urbanistica e territorio del Comune di Treia, Carlo Maria Binni e Francesca Anna Vittoria Marino, procuratori speciali dell’Ente ecclesiastico.
«Il complesso – spiega Capponi- comprende diversi edifici residenziali che destineremo spazi dell’imponente complesso del Monastero, al potenziamento di servizi sociali all’anziano mentre il resto degli edifici potranno essere ristrutturati sia a vantaggio di progetti di inclusione sociale che dell’Edilizia residenziale Pubblica per contribuire al rilancio del Centro storico.
Nel corpo centrale e cioè nell’antico monastero- aggiunge il sindaco- in questo momento vi sono ospitate le classi della scuola secondaria di Treia, in funzione transitoria in attesa delle nuove strutture scolastiche. Per questo ringrazio l’Ordine della Visitazione di Santa Maria che ha messo a disposizione quella parte del monastero subito dopo il sisma del 2016, alleviando i disagi causati dall’inagibilità di molti plessi. Ora gli atti di appalto per le nuove scuole sono stati in parte perfezionati e tutti avviati e quindi presto potremmo predisporli per rafforzare l’offerta di Posti letto da destinare agli anziani.”
Diversi i progetti che riguarderanno il Monastero una volta spostate le classi nei nuovi poli scolastici, in modo particolare rivolti al sociale: «Abbiamo previsto di realizzare delle strutture assistenziali realizzando un progetto di Housing First già in accordo con l’ambito sociale di Macerata, nonché posti di residenza protetta per persone con difficoltà aggravate dall’Alzheimer o con demenze. In questo periodo infatti abbiamo avviato uno screening in collaborazione con AFAM sullo stato di avanzamento delle malattie neurodegenerative per individuare la domanda di assistenza ed essere in grado di rendere il Comune pronto a rispondere.
Quest’acquisizione completa il progetto dell’Amministrazione comunale di creare nel quartiere dell’Onglavina la “Cittadella dell’anziano”, con una serie di servizi che oggi già comprende: l’ospedale di comunità con circa 60 posti letto; la Casa di riposo con 32 posti letto e che potrà arrivare presto ad una capienza complessiva di 140/150 posti letto».