Ascoli, affreschi della Chiesa del Carmine nel degrado

Dal prof. Gaetano Rinaldi, presidente della sezione di Ascoli di Italia Nostra riceviamo e volentieri pubblichiamo :

Ascoli.- “Dopo aver accennato alle condizioni di degrado indicibile in cui versa l’antico Chiostro del Convento dei Carmelitani dove gli affreschi forse realizzati da un pittore fiammingo risultano coperti nella  interezza da una compatta ed impenetrabile nera fuliggine che non consente di scorgere un solo angolo delle primitiva probabile bellezza dell’opera, bisogna purtroppo ora parlare della Chiesa  di Santa Maria del Carmine, che pur utilizzata dalla Curia risulta compresa tra i beni di proprietà del Comune. Qui le condizioni degli affreschi che un tempo esaltavano la bellezza delle tempio, non versano certamente in condizioni migliori ma addirittura corrono il rischio della loro definitiva scomparsa.

Infatti limitandoci a posare lo sguardo  sugli affreschi realizzati sulla calotta dell’abside con le immagini del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno  con al centro la strepitosa figura del potente Arcangelo Michele, opere pregevoli realizzate , come dichiarato dallo storico Don Antonio Rodilossi, dal fiammingo Francesco De Legnis alla fine del 1600, dobbiamo constatare che gli stessi sono ormai non più leggibili e forse addirittura non più recuperabili.  Infatti da tempo sembra che si siano verificate delle infiltrazioni di acqua dal tetto, probabilmente per  la scomparsa o rottura delle tegole . Purtroppo mai si è tentato di porre rimedio a questa autentica calamità.

E quindi si accetta senza alcun pentimento che un’altra opera d’arte presente nella mostra città scompaia definitivamente.

Anche se probabilmente questa nostra segnalazione non produrrà alcun effetto positivo  abbiamo comunque ritenuto di effettuarla  perché , a futura memoria, si sappia ciò che è accaduto e perché niente è stato fatto perché non accadesse.

Purtroppo non è stato possibile nemmeno allegare una fotto delle condizioni dell’affresco , né una di quando ancora le immagini erano leggibili e la figura dell’Arcangelo Vittorioso appariva nella Sua potenza al centro della composizione pittorica.

Non resta che rivolgere un caldo pressante invito ai tanti amanti delle memorie storiche ed artistiche della città a voler  fornire , se  in loro possesso , una foto degli affreschi che stanno ormai morendo definitivamente per far comprendere a noi tutti di quanta bellezza e civiltà ci stiamo inesorabilmente privando.

Naturalmente  rivolgiamo una caldo invito  sia al Comune sia al Soprintendente alla effettuazione di  un sopralluogo nella Chiesa al fine di constatare di persona lo stato dei luoghi e se è ancora possibile salvare  sia questi  affreschi sia quelli presenti  sull’arco trionfale  e sugli ovali sopra la trabeazione della navata  sempre  realizzati , come sostiene lo storico Don  Antonio Rodilossi , dall’artista fiammingo.”

 

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