Niente rivalutazione delle pensioni : Uil fa causa all’INPS

Ancona.- Cinque cause pilota per rivendicare la giusta rivalutazione delle pensioni. È il percorso avviato dalla UIL Pensionati che ha depositato una diffida all’INPS, quale primo atto di un percorso che intende dimostrare l’ingiustizia del taglio della rivalutazione delle pensioni nei cinque scaglioni di importo superiore a quattro volte il minimo e cioè a 2.101,52 euro lordi.

“La pensione non è un regalo di Stato ma il frutto di anni di lavoro e di regolare versamento dei contributi – dichiara Marina Marozzi, Segretaria Generale UIL pensionati Marche – ed è per questo che la nostra Organizzazione ha promosso questa iniziativa, che non significa ridurre la nostra attenzione e il nostro impegno alle pensioni di importo più basso, tanto che proprio anche grazie alla nostra mobilitazione era stato previsto un anticipo negli ultimi mesi 2022 dell’aumento dell’importo delle pensioni a recupero parziale dell’inflazione, mentre continuiamo a chiedere proprio per le pensioni più basse l’ampliamento della Quattordicesima e l’incremento delle somme per chi già la riceve e una significativa riduzione delle tasse.

Ma di certo non possiamo tollerare che una parte dei pensionati venga penalizzata trasformandoli in un bancomat dove lo Stato preleva al bisogno, erodendo anno dopo anno il loro potere d’acquisto.”

L’obiettivo della UIL Pensionati è quello di ottenere la pronuncia della Corte Costituzionale sulla illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 309, della legge 29 dicembre 2022 n 197, cioè della legge di bilancio 2023 che ha previsto il taglio della rivalutazione, che ha interessato tre milioni e mezzo di pensionati italiani.

“La prestazione interessata da questo taglio è la pensione anticipata, che una volta veniva chiamata pensione di anzianità – precisa la Segretaria Marozzi – erogata a fine vita lavorativa con il completamento del versamento di tutti gli anni di contributi previsti. A dimostrazione di ciò ci sono i dati resi noti dall’Inps che evidenziano il calo di circa 50 euro dell’importo medio nel primo semestre 2023 (1.567,34€) rispetto al 2020 (1.611,33€) nonostante l’inflazione. Vorrei aggiungere, peraltro che l’importo medio delle pensioni nelle Marche è nettamente al di sotto della media nazionale: di 100 euro considerando la media di tutte le prestazioni, mentre il dislivello sale a oltre 370 euro se si considerano le sole pensioni anticipate”.

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