San Benedetto, 5Stelle : ” Grandi rischi con lo stoccaggio del gas”

 

San Benedetto del T.(Ap).-  «La battaglia non è conclusa». Così ha esordito il deputato Giorgio Fede nel corso dell’assemblea svoltasi ieri sera presso l’Auditorium di San Benedetto, organizzata dal Movimento Cinquestelle, dedicata all’impianto di stoccaggio del gas che potrebbe sorgere all’Agraria.

Occhi puntati sul prossimo 10 gennaio quando il Tar Lazio si dovrà pronunciare sul ricorso al Tar presentato dal Movimento e sottoscritto da 40 cittadini e se dovesse essere rigettato, probabilmente l’impianto di stoccaggio gas di San Benedetto verrà approvato nel primo semestre del 2024. «Il nostro timore è che il ricorso non verrà preso nemmeno in considerazione – ha affermato l’ex consigliere regionale Peppe Giorgini – visto che i Tar non accolgono più i ricorsi che arrivano dai cittadini. Nel nostro caso significherebbe che la Gas Plus avrebbe il titolo abilitativo a costruire in pochi mesi.

Questo distruggerebbe l’economia turistica di San Benedetto, albergatori e concessionari nemmeno se ne rendono conto. Poi sarà troppo tardi. Oggi noi non riusciamo più a far fronte alle spese, abbiamo sborsato più di 40mila euro fino a oggi».

Poi sono stati snocciolati i rischi che comporterebbe l’impianto: perdite ed emissioni con cattivi odori, migrazione di gas in superficie, inquinamento dell’aria prodotto dai motori e dalla torcia con i gas non metanici, inquinamento delle falde acquifere, la sismicità indotta quindi scosse di terremoto con successiva svalutazione degli immobili, la subsidenza del terreno che si andrà ad abbassarsi, il rischio incidenti e il pericolo per la salute pubblica.

A questo punto sono stati mostrati filmati a cominciare dalla “Migrazione del gas in superficie” e del rischio di esplosioni. «In Emilia Romagna c’è stato il sisma nel 2012 – ha spiegato Giorgini – tra le cause ci sarebbero state le iniezioni di gas nel sottosuolo come sostenuto dalla commissione di inchiesta come riporta l’ex presidente del tavolo Peter Styles». Presente all’incontro anche il sindaco Spazzafumo che ha affermato: «Noi andremo avanti con la battaglia e attendiamo il Consiglio di Stato. Il problema è che in passato l’amministrazione Gaspari non si è opposta subito a questo progetto».

Infine l’intervento del geologo Giovanni Marrone: «Zona a confine del Tronto è un’area sismica a differenza di quanto sostiene la Gas Plus. Nel caso di un terremoto si potrebbe avere rotture di pozzi con esplosioni. Nel 2012 venne detto che a San Benedetto non esisteva il rischio sismico, invece nel decreto 2008 si parlava di zona altamente sismica con rischio liquefazione».

Alessandro Clementi

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