Ascoli Piceno 17 febbraio.-Non si era quasi mai vista cosi tanta gente al Centro congressi della Camera di commercio di Ascoli. A portarla ci è riuscita in un colpo solo, venerdi scorso la vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini,che ha presentato la rendicontazione della sua attività istituzionale. A dire il vero la foltissima platea era composta da tutta gente del Partito Democratico, in gran parte dirigenti di enti e funzionari pubblici , ammministratori, militanti e simpatizzanti dello stesso Pd . E questo comunque va a merito della Casini,che forse nel Piceno ha riunito per una volta il Pd, ora in crisi di consensi e d identità , per puntare a nuovi traguardi elettorali. Ma quando la vicepresidente della Regione ha cominciato ad illustrare i dati della sua azione pubblica – peraltro condotta con grande impegno nel periodo piu difficile della storia marchigiana nel Dopoguerra – poteva risparmiarsi l’affermazione che i 200 posti di lavoro creati con i fondi per l Area di crisi industriale complessa Valtronto- ValVibrata sono ‘una boccata di ossigeno per il territorio Piceno’ . Tutti sanno che i posti di lavoro persi negli ultimi anni dall apparato produttivo locale si contano a decine di migliaia, e che pochissimi sono stati riassorbiti. E che quindi sul fronte economico e occupazionale , la situaziond ad Ascoli e dintorni è ancora drammatica, e che se non chiudono piu fabbriche continuano a chiudere negozi e attivita varie nel capoluogo e nei paesi della provincia ( per effetto anche del terremoto). Dunque il futuro, soprattutto per le giovani generazioni, nel Piceno è ancora molto incerto e difficile da immaginare in maniera serena. Per il resto, certo il.lavoro svolto dalla Casini è stato impprtante, quantomeno per cercare di affrontare le maggiori emeregenze all ordine del giorno. E Area di crisi industriale a parte – 42 progetti finanziati – sarà sulle impiego delle risorse per il terremoto e su quelle per l attuazione del Piano di sviluppo rurale (molte centinaia di milioni di euro) che si giocheranno le oppprtunita di uscita da una crisi che dura ormai da molti anni. Ma per l Ascolano serve soprattutto un progetto strategico di rilancio, un progetto che metta insieme queste risorse sparse e le indirizzi verso una rinascita economica e sociale che vada a beneficio dell’intera comunità .
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