Ascoli.- “Chi aspetta il tramonto dell’Ascoli non vedrà mai la sera” è la didascalia perfetta, in perfetto stile ultras, per una serata di sciocca e pericolosa violenza che ha seguito la matematica retrocessione dell’Ascoli. A declamarla il sindaco Marco Fioravanti che riesce a strumentalizzare anche una spiacevole, dolorosa, peraltro annunciata conclusione del campionato cadetto per i colori bianconeri.”
Emidio Nardini, candidato sindaco unitario del centrosinistra di Ascoli va ancora all’attacco del primo cittadino uscente del capoluogo piceno.
“Non aveva perso tempo il sindaco Fioravanti – premette – all’indomani della penultima vittoria in casa della formazione bianconera, per farsi fotografare gaudente in curva attorniato dai tifosi; ed ora che l’Ascoli è retrocessa eccolo di nuovo sui social a dichiarare “sarò in prima linea per guidare la rinascita” con aggiunta di pensiero strappacuore per bambini a cui “è stata negata la passione “.
Poi Nardini ricorda il glorioso passato della squadra : “Vorremmo ricordarle sindaco, con le parole dell’unico e vero presidente che l’Ascoli abbia avuto, Costantino Rozzi, che “l’Ascoli è di tutti” e quindi è penoso vederla
sulle “montagne russe” dei risultati calcistici per solleticare gli umori di parte della tifoseria, di quei manipoli violenti che lei condanna, ma di cui accetta volentieri il voto di un’ascolanità gretta e chiusa, dove il campanile viene prima della sana competizione sportiva e pensando che i problemi si risolvano con atti di violenza che, questo sì, ci mandano su cronache nazionali per una visibilità che sarebbe meglio evitare.”
Segue la domanda diretta a Fioravanti : “Ha detto sindaco che sarà in prima linea per guidare la rinascita? Che farà?
La compra Lei la società di calcio? Oppure convincerà tutti i potenti della nostra città, che fanno fatturati miliardari senza dare nulla in cambio, se non contratti di lavoro precari e sottopagati, ad acquistare l’Ascoli Calcio? Vedrà, forse preferiranno finanziare qualche campagna elettorale affinché tutto rimanga immobile, chiuso e arretrato. ”
Conclude Nardini : “La verità è che in questa città rimangono solo macerie e il crollo dell’Ascoli calcio è lo
specchio di questa decadenza, di cui la destra al governo da 25 anni porta il peso”.
credit : Rai-Tgr Marche