Monteprandone (Ap). Il Consiglio comunale di Monteprandone ha approvato il bilancio di previsione. Esso per la prima annualità, ha un valore complessivo di 29.207.000 euro. Le voci di maggior peso riguardano spese correnti per 9.290.000 euro e spese di investimento per quasi 5.570.000 euro.
Relativamente alle spese correnti si rilevano 1.792.000 euro destinati a politiche sociali e politiche per la famiglia 898.000 euro destinate all’istruzione e 229.000 euro per politiche giovanili, sport e tempo libero. Particolare attenzione è rivolta alla scuola, con la conferma dei 30.000 euro di fondi necessari per il sostegno delle spese ordinarie, ma anche per specifici progetti che l’Istituto comprensivo di Monteprandone vorrà realizzare.
“Approvando il bilancio di previsione prima dell’inizio del nuovo anno possiamo utilizzare da subito le potenzialità previste nel documento stesso, avviando tutte le procedure degli investimenti – spiega l’assessore al bilancio Meri Cossignani – per l’annualità in corso ci troviamo davanti ad un bilancio che non andrà ad incidere sulle tariffe dei servizi a domanda individuale. Su 9.290.000 euro di spese correnti, 2.919.000 euro vengono destinati alle politiche sociali rivolte ad anziani, famiglie, infanzia, minori, disabilità, giovani. E’ un bilancio che deve tenere ancora conto della situazione pandemica tutt’ora in corso nel nostro Paese e dei risvolti che il perdurare di questa circostanza potrebbe avere sulle casse e sulle azioni dell’Amministrazione sia in termini di entrate, per possibili contributi statali che potrebbero arrivare a favore di famiglie o aziende, sia in termini di maggiori uscite. Penso ad esempio ai maggiori costi di conferimento della frazione indifferenziata per chi è positivo o in quarantena, in quanto, il gestore del servizio di raccolta rifiuti effettua un servizio di raccolta puntale a casa”.
“Con la pandemia ancora in corso – afferma il sindaco Sergio Loggi – tutti i Comuni, anche Monteprandone, dovranno far fronte alle maggiori spese dovute all’aumento delle bollette energetiche e delle materie prime per le forniture di servizi e anche nei lavori pubblici in corso. Come Sindaci ci siamo attivati per chiedere al Governo ristori per gli Enti. Se tali incentivi dallo Stato centrale non dovessero arrivare, per mantenere ferme aliquote tributarie e tariffe dei servizi, saremo costretti, nostro malgrado, ad effettuare tagli su servizi e progettualità. “