Ascoli.- La repentina ventata di digitalizzazione che, in ambito bancario e non solo, sta privilegiando il ricorso ai servizi home banking mettendo sempre più da parte il contatto diretto in filiale rischia di lasciare indietro le fasce più anziane della popolazione.
A lanciare l’allarme è la CNA di Ascoli Piceno, che sulla scia della preoccupazione destata a livello regionale e manifestata già da un anno a questa parte dall’associazione evidenzia le gravi difficoltà affrontate quotidianamente dagli anziani, culturalmente più diffidenti nei confronti dei servizi digitali, di fronte alle continue chiusure degli sportelli bancari delle Marche e del Piceno.
Secondo un’indagine condotta dal Centro Studi CNA Marche sulla base dei dati di Banca d’Italia e della Camera di Commercio, sono ben 60 su 225 i comuni marchigiani attualmente privi di filiali, di cui 7 nella provincia di Ascoli: Cossignano, Massignano, Montedinove, Montegallo, Montemonaco, Palmiano e Venarotta. Sebbene il dato provinciale sia il migliore del panorama regionale, la situazione è tutt’altro che rosea. In queste settimane, infatti, diversi comuni delle aree interne si trovano alle prese con una drastica riduzione dei servizi bancari e, di questo passo, potrebbero presto fare i conti con la definitiva chiusura degli sportelli, ad oggi solo 677 nelle Marche.
Le banche presenti in regione sono scese da 68 nel 2012 a 46 nel 2022. Inoltre, quelle con sede nel territorio regionale sono solo 15, a fronte delle 29 di dieci anni fa. Sono sempre di più gli istituti di credito che operano nelle Marche, ma evidentemente il centro decisionale è altrove. Sempre secondo l’indagine del Centro Studi Cna Marche su dati Inail, dal 2017 gli addetti all’intermediazione finanziaria sono scesi da 3.828 a 3.441 nelle Marche, con la perdita di 387 posti di lavoro. Anche gli uffici postali, peraltro, sono alle prese con una sensibile riduzione degli sportelli e dei giorni di apertura alla clientela.
Il tutto a scapito dei cittadini più fragili, spesso soli e in difficoltà rispetto alle distanze da percorrere e ai rischi legati ai sempre più frequenti tentativi di truffa e alla diffusione dei propri dati sensibili in rete. Secondo Bankitalia, la distanza media dallo sportello bancario più vicino, per i comuni che ne sono privi, è di sei chilometri, con un tempo di percorrenza inferiore ai nove minuti. Distanze indubbiamente limitate, ma che comunque richiedono di prendere l’auto o di farsi accompagnare da figli o nipoti.
Di fronte a un fenomeno in rapidissima evoluzione, i disagi finiscono per ripercuotersi anche su esercenti e commercianti dei piccoli comuni montani, indubbiamente i più colpiti dalla carenza di sportelli, dove spesso si ricorre ai pagamenti contanti e pertanto si avverte la necessità di versare gli incassi in filiale.
Si tratta di un problema di non poco conto, che condiziona la quotidianità del 36,7% delle famiglie marchigiane che ad oggi non usufruisce di servizi home banking.
Foto : Francesco Balloni direttore CNA Ascoli