Per l’Orchestra Rossini concerto speciale in Romania

Pesaro- Grazie all’attività istituzionale del direttore artistico Daniele Agiman, l’Orchestra Sinfonica G. Rossini sarà una delle prime orchestre italiane ad esibirsi all’estero dopo il periodo pandemico di questi ultimi due anni.

L’occasione giunge per celebrare la conclusione della presidenza italiana del Consiglio d’Europa.L’Orchestra Sinfonica Rossini, infatti, sarà protagonista di un concerto straordinario in programma sabato 14 maggio, alle ore 19.00, nella Sala Grande dell’Ateneo Romeno, organizzato dall’Ambasciata d’Italia, con l’Ambasciatore d’Italia a BucarestAlfredo Durante Mangoni, e dall’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in collaborazione con la Filarmonica “George Enescu” e con l’OSR.

Il semestre di presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, iniziato il 17 novembre 2021, si concluderà il prossimo 20 maggio: l’Italia si è assunta questo prestigioso impegno per l’ottava volta.

La produzione del concerto in Romania può vantare inoltre la collaborazione della Fondazione Teatro della Fortuna, presidente Catia Amati, che ospiterà le prove di allestimento in Italia. Per l’occasione, sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini salirà lo stesso Daniele Agiman, promotore dell’iniziativa.

Il concerto si aprirà con l’esecuzione dell’Inno Rumeno e dell’Inno Italiano, per poi proseguire con le più belle pagine operistiche del repertorio italiano, sinfonie e celebri arie interpretate dai solisti Emanuela Torresi, soprano e Francesco Anile, tenore.

Da “Bianca e Falliero” di Gioachino Rossini al “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti, da “Andrea Chénier” di Umberto Giordano, a “Tosca” e “La bohème” di Giacomo Puccini,  passando per le più belle opere di Giuseppe Verdi“Otello”, “I vespri siciliani”, “La forza del destino”, per arrivare a “Il Pirata” di Vincenzo Bellini, “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo“La Wally” di Alfredo CatalaniImmancabile l’Inno Europeo, dalla Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven, che ha messo in musica l’Inno alla gioia, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785, che esprime la visione idealistica sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini.

Nella foto di Luigi Angelucci : Daniele Agiman

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