Regione Marche voleva la semplificazione ma dice no al decreto Genova. È incostituzionale

Ormai è guerra aperta tra la Regione Marche e il Governo centrale. La questione è la norma del Decreto Genova appena approvato dal Senato che prevede solo una funzione consultiva delle Regioni per gli interventi di ricostruzione post sisma. Il presidente Luca Ceriscioli , dopo aver minacciato di chiudere gli uffici per il terremoto e ritirare il personale assegnato, si dice pronto  a impugnare per incostituzionalità il provvedimento . E spera adesso in alcune modifiche, prima che il testo passi alla firma del Capo dello Stato. È appena il caso di ricordare che tutti, fino a ieri invocavano una semplificazione burocratica per velocizzare il programma di ricostruzione. Ora la scelta del Governo gialloverde è stata in sintesi , quella di saltare il passaggio della Regione, facendo dialogare lo Stato direttamente con i Comuni. Non risulta al momento che questi ultimi si siamo detti contrari alle nuove linee di indirizzi politico sul tema. E anche da parte dei tecnici che lavorano sul campo, tra mille difficoltà,  sono venute di recente parole di apprezzamento per le nuove norme, a cominciare da quella della sanatoria per il 20 per cento dei volumi delle case lesionate. Non resta che la Regione, che come ente ha svolto.un ruolo decisivo in fase di emergenza, e che forse vorrebbe continuare a svolgerlo anche nel futuro. Noi non sappiamo se questa ennesima polemica sulle spalle dei cittadini e dei terremotati abbia solo un origine partitica ed elettorale , visto che tutti i presidenti delle regioni colpite dal sisma sono del Pd. Di certo sappiamo che per il nuovo Commissario straordinario Piero Farabollini, geologo marchigiano dell Università di Camerino il lavoro da compiere nei prossimi tempi non sarà facile .

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