Ascoli. Traffico di rifiuti che in sette anni avrebbe prodotto profitti per 4,3 milioni di euro. L’inchiesta avviata dalla Direzione distrettuale antimafia ha scatenato un terremoto politico, oltre che giudiziario. Ventidue indagati tra i quali c’è anche una consigliera regionale attuale di sinistra – ex assessore – e che vede coinvolto anche un ex consigliere a Palazzo Raffaello, di destra ed ex sindaco di Ascoli . Con loro nel mirino della magistratura anche poliziotti, carabinieri, imprenditori , amministratori di società partecipate e tecnici. A quanto riporta il Corriere Adriatico, sarebbe indagati dalla Procura picena per avere realizzato “un sistema di compiacenze” – tutto da dimostrare sul piano giudiziario – attorno alla movimentazione dei rifiuti nella zona dell’Alto Bretta, a nord del capoluogo.
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