A Macerata restaurata la “Adorazione dei Magi” di Tintoretto

Macerata 17 settembre.-Una capolavoro che torna ad essere ammirato da tutti. La “Adorazione dei Magi” di Tintoretto , tela realizzata dal pittore veneziano nel 1587, è stata restaurata e sabato 21 settembre sarà restituita al pubblico nei Musei Civici di Palazzo Bonaccorsi di Macerata. L’occasione sarà quella della celebrazione delle Giornata europee del patrimonio. Il prezioso dipinto di Tintoretto era conservato nelle Chiesa di Santa Maria delle Vergini, ma dopo il terremoto del 2016 fu trasferito nei Musei Civici.   I lavori di restauro sono stati eseguiti dal laboratorio di Mariani e Topa sotto la direzione del dottor Pierluigi Moriconi della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche, e sostenuti grazie al contributo delle socie del club Inner Wheel di Macerata.

“Riabbracciare il Tintoretto del Santuario delle Vergini dopo il restauro – afferma il sindaco di Macerata Romano Carancini – è innanzitutto ritrovare il sentimento di una comunità cittadina che, attraverso quella opera, coltiva la speranza di rivederlo dentro la propria sacra casa in tempi ragionevoli. Torniamo al Buonaccorsi a salutare quella rara espressione di bellezza d’arte e di amore cristiano che abbiamo il privilegio di avere.”

La “Adorazione dei Magi” fu acquistato a Venezia nel 1585 dalla nobildonna maceratese Clelia Amici, per la cappella di famiglia nel Santuario di Santa Maria delle Vergini realizzato nel 1565. Dopo il 1861 la chiesa e il dipinto passarono nelle proprietà del demanio e nella competenza della Soprintendenza delle Belle Arti.

Nel 2014 Vittorio Sgarbi ha voluto l’opera per esporla all’oratorio di San Giuseppe dal 19 dicembre 2014 al 16 marzo 2015 a Urbino, sostenendo che l’opera va attribuito al famoso Jacopo Robusti detto il Tintoretto, e non al meno noto figlio Domenico come ora: “È un capolavoro straordinario, concepito da Jacopo e dipinto da Domenico, suo figlio, che è in una chiesa di Macerata, oggi di proprietà dello Stato. Questo è un dipinto in cui si vede la sua meravigliosa velocità che fa diventare Tintoretto quasi un pittore informale, nel senso che è oltre Tiziano.”

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