Ad Arquata Tronto pratiche di case inagibili ferme all’Ufficio ricostruzione

 

 

Ascoli Piceno 24 ottobre.- “Almeno un centinaio di pratiche edilizie che riguardano case solo parzialmente inagibili a causa del terremoto, e che potrebbe essere sistemate e riconsegnate ai proprietari, sono bloccate da mesi all’Ufficio ricostruzione della Regione. “ Lo afferma un consigliere comunale di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), che denuncia “gli enormi ritardi burocratici” con cui si stanno attuando le procedure nei comuni colpiti dal sisma del 2016. “Si tratta di case classificate B – ricorda il consigliere-  che quindi  hanno riportato danni lievi e che potrebbero tornare ad essere abitate dagli sfollati, una volta valutate le riparazioni da fare.  Si trovano per la maggior parte nelle frazioni di Spelonga, Colle e nel territorio comunale a sud del Tronto, alle pendici dei Monti della Laga. Le loro schede tecniche – aggiunge il rappresentante del Comune – sono state già compilate così come quelle di tutte le altre abitazioni del paese, ma poi tali schede sono rimaste ferme all’Ufficio ricostruzione che non da il via libera per effettuare gli interventi necessari. Perché accade tutto questo, a 14 mesi dalle prime scosse ? Sarebbe urgente fare chiarezza in questo settore, senza rimpalli tra Ministero, Regione ed altri enti, così da accellerare tutti i lavori: altrimenti Arquata rischia di rimanere spopolata per sempre”. Nel comune marchigiano più danneggiato dal terremoto e dove morirono 51 persone, ad oggi sono state consegnate solo un centinaio delle 200 “casette” richieste  dall’Amministrazione comunale. E questo, sostiene ancora il consigliere, perché “le ditte che stanno realizzando i lavori nelle diverse aree individuate sono in forte ritardo sulla tabella di marcia prevista. Spesso sono pochi gli addetti che operano nei cantieri e le opere di urbanizzazione secondaria necessitano di tempi lunghi per essere ultimati a regola d’arte. La Regione Marche – prosegue – doveva obbligare già da molto tempo il Consorzio di imprese appaltatrici a lavorare anche di notte e senza soste, e non aspettare la metà di ottobre di quest’anno per farlo.” Il prossimo villaggio con 52 SAE che dovrebbe essere terminato sarà quello di “Borgo 2”, dove entro novembre dovrebbero trovare accoglienza altre 120 persone.

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