Agenzia Entrate da ok a contributi fondo perduto in tutto il cratere sismico

Roma, 3 luglio  – “Grazie all’intervento della Lega chiarito ogni possibile dubbio sui requisiti per ottenere gli incentivi a fondo perduto previsti nel Decreto Rilancio nelle aree colpite da calamità a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di reddito agrario, titolari di partita IVA. L’agenzia delle Entrate ha provveduto a ricomprendere nelle istruzioni operative anche l’elenco completo dei comuni che costituiscono il cratere Sisma 2016.”

Lo annuncia il deputato maceratese Tullio Patassini, primo firmatario dell’interrogazione al Ministro Gualtieri sottoscritta anche dal Commissario della Lega Marche Riccardo Marchetti e dai parlamentari marchigiani Giorgia Latini e Luca Paolini con l’obiettivo di evitare ai cittadini prevedibili contenziosi in fase di presentazione delle domande.

“In un momento di grave difficoltà economica come Lega abbiamo ritenuto necessario evitare di lasciare spazio alle interpretazioni aggiunge Patassini spiegando quanto previsto dalle istruzioni per accedere al contributo.

Per richiedere il contributo, l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Il contributo spetta in ogni caso ai soggetti che hanno iniziato l’attività dal 1° gennaio 2019 nonché ai soggetti che, dall’evento calamitoso in avanti, hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio di comuni colpiti il cui stato di emergenza era in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid 19, cioè al 31 gennaio 2020.

“In sintesi – afferma il deputato leghista- se un’impresa ha sede in un uno dei comuni del cratere, il contributo a fondo perduto può essere richiesto indipendentemente dalla variazione fatturato il che rende la Lega ancora più orgogliosa di aver potuto dare il suo contributo alla ripresa economica delle aree terremotate. Ora le aziende di tutto il cratere hanno diritto fino al 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019, con un minimo di mille euro. “.

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