All’estero si, nel paese vicino no. Rivolta di imprese e cittadini

Ascoli Piceno.- Rivolta sul web e non solo, contro la decisione del Ministero dell’Interno di autorizzare gli spostamenti verso gli aeroporti per andare all’estero, anche solo per turismo. I cittadini “normali”, molti dei quali in grandi difficoltà economiche bloccati nel proprio Comune mentre gli altri, quelli che possono-  i cittadini di serie A, hanno il permesso non solo di muoversi tra zone rosse ed arancioni, ma di espatriare anche.

Una disparità di trattamento che è percepita da molti come una vera ingiustizia, se non un sopruso. Tanto che a migliaia scrivono sui social parole pesanti contro il Governo, accusandolo di non essere equo , soprattutto in una situazione che viene descritta come di “crisi sanitaria” per milioni di persone.

Ma a criticare il via libera per il turismo verso l’estero non ci sono solo i comuni mortali costretti a stare vicino a casa per non rischiare multe di 400 euro per una passeggiata fuori zona ( multe che continuano a fioccare come se questo fosse utile a fermare il virus..!) .

Ma anche gli imprenditori del settore più colpito: appunto quello dell’accoglienza turistica. Il presidente della Federalberghi, Bernaccò Bocca ha detto : “Gli alberghi e tutta l’ospitalità italiana sono fermi da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra. Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine, e invece impedire quelli in Italia“.

Ogni commento appare superfluo. Così come quello sulla situazione della campagna vaccinale, che va a rilento non tanto per problemi organizzativi – che esistono certo, in tutte le aree – ma perchè i vaccini sono molto pochi, rispetto a quanto promesso tre mesi fa. Per il resto, tutto come prima. Si continua ad ignorare le cure domiciliari precoci con farmaci che sono già disponibili, mentre la gente viene indotta a farsi i tamponi pur se non ha alcun sintomo di malattia. Perchè ?

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