Annata buona per Umani Ronchi grazie all’export

Osimo (An) 18 novembre.- Manca solo la raccolta delle uve di Sauvignon Blanc intaccate dalla muffa nobile per la produzione del Maximo, tra i più famosi vini muffati italiani. Nel frattempo Umani Ronchi, l’azienda vitivinicola con sede ad Osimo (Ancona),  diffonde il report della vendemmia 2020, più misurata nella quantità ma ottima nella qualità.

“Il 2020 – afferma Michele Bernetti, titolare della storica cantina – sarà un’annata che non dimenticheremo facilmente. Fortunatamente la vendemmia ci ha regalato grandi soddisfazioni. Anche se l’aumento di produzione inizialmente ipotizzato non si è verificato a causa delle condizioni climatiche, si è innalzata l’asticella della qualità, Fattore che rappresenta un valore aggiunto e che ci lascia ben sperare per il futuro e per una produzione con punte d’eccellenza. Inoltre, la nostra strategia di diversificazione dei mercati e dei prodotti si è rilevata vincente e ci ha permesso di non fermarci nonostante la pandemia, continuando a servire 60 Paesi nel mondo con una copertura della quota export del 70% del fatturato”.

Un’annata positiva, dunque, per Umani Ronchi, che è riuscita a mantenere viva l’esportazione, creando piccoli spazi di mercato anche grazie ai legami consolidati negli anni con i vari partner commerciali. Fondamentale la diversificazione del prodotto, che ha fatto registrare una buona risposta del verdicchio in diversi Paesi.

Riguardo la vendemmia, l’inverno mite e asciutto e la bellissima estate mai eccessivamente calda e poco umida, intervallata da brevi piogge ristoratrici, hanno permesso alle viti di svolgere il proprio ciclo nelle migliori condizioni climatiche possibili, in particolar modo nella fascia appenninica dove vengono coltivate le uve Verdicchio (95%), Chardonnay e altre.

 

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