Arteriopatie dilatative, screening gratuito a Porto San Giorgio

Porto San Giorgio (Fm) 23 luglio. – Tra le patologie del sistema circolatorio, le arteriopatie dilatative sono particolarmente diffuse, in Italia, tra gli ultrasessantenni con fattori di rischio come diabete, tabagismo, colesterolo e trigliceridi alti, obesità e familiarità.

Il prossimo 24 luglio, sul piazzale dell’Oasi di Via Solferino n.2 a Porto San Giorgio, il Rotary Club “Porto San Giorgio Riviera Fermana”, offrirà a tutti coloro i quali vorranno effettuare il controllo, uno screening gratuito di prevenzione delle arteriopatie dilatative.

 “Il distretto 2090 del Rotary – ha dichiarato Mario Pinciaroli, Presidente Pro Tempore del Rotary Club “Porto San Giorgio Riviera Fermana” – nei territori di Marche, Abruzzo, Umbria e Molise utilizza un suo camper sanitario che è di fatto un ambulatorio, con un medico ed un’infermiera a disposizione degli utenti per gli screening che di volta in volta organizziamo: rilasceranno un documento sanitario con il quale, poi, le persone proseguiranno le indagini se saranno rilevati dei problemi. È un servizio che offriamo volentieri alla popolazione e ringraziamo per la disponibilità il Gruppo Gabrielli “.

Le visite, dalle ore 16 alle 19, non hanno bisogno di essere prenotate ma saranno sottoposte ad un doppio triage. Il primo sarà relativo al protocollo sanitario Covid: dunque, gli utenti prima di entrare nel camper sanificheranno le mani, indosseranno la mascherina che devono portare con loro e si effettuerà la misurazione della temperatura corporea.

“L’indagine che effettueremo – a parlare è il dottor Giorgio Tombolini, socio del Rotary Club e responsabile dello screening – è mirata soprattutto allo screening dell’aneurisma dell’aorta addominale, non molto controllato in Italia, associato o meno all’aneurisma nelle arterie iliache. Nel secondo triage, quello amnesico specifico, si valuteranno tutti i principali fattori di rischio dei pazienti, che di solito portano alle arteriopatie dilatative dopo i 60 anni, ma possono verificarsi anche in cinquantenni con una grande familiarità”.

 

 

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