Artigianato. Per Ebam attività in aumento per il 25% delle imprese nel primo semestre 2018

Ancona 30 luglio.-Il primo semestre 2018 è all’insegna della ripresa per l’artigianato marchigiano con dipendenti. Esso registra un andamento congiunturale migliore rispetto a quello della rilevazione precedente: livelli di attività stabili riguardano la maggior parte delle imprese (il 55%) ma i casi di attività in aumento sono il 25,4%, finalmente più numerosi dei casi di diminuzione (19,6%). E’ quanto sostiene l’Osservatorio permanente dell’Ebam (Ente bilaterale artigianato Marche). Fino ad ora si era registrato più un alleggerimento della crisi che una vera e propria ripresa ed i casi più evidenti di miglioramento erano limitati alle imprese più strutturate.

Tra le manifatture, secondo l’Ebam la congiuntura continua ad essere favorevole per la meccanica, in particolare per lavorazioni metalliche e prodotti in metallo (l’attività è in aumento per il 42% delle imprese). L’attività è in aumento per il 20,5% delle aziende dell’artigianato alimentare, per il 25% dell’artigianato del tessile abbigliamento, per il 31% delle produzioni  di macchine e attrezzature, per il 44,1% delle imprese artigiane di trasporti, il 26,8% dei servizi alla persona. Una situazione difficile riguarda  le riparazioni veicoli dove le realtà con attività in diminuzione sfiorano il 30% dei casi. Il settore della ristorazione registra la più alta quota di casi di stabilità (quasi l’80%) tra i settori considerati.

La congiuntura migliora con l’aumentare della strutturazione delle imprese e solo per le imprese più piccole, quelle fino a 5 addetti, la quota dei casi di difficoltà supera ancora quelli di miglioramento.

Cresce ancora la diffusione degli investimenti che nel primo semestre del 2018 riguarda il 23% delle imprese. Continua però a differenziarsi in modo rilevante tra i settori perché coinvolge quasi il 42% delle aziende delle lavorazioni e produzioni in metallo e quasi il 40% di quelle che operano nella trasformazione alimentare. Riguarda, invece, solo il 15% delle imprese dei settori calzature-pelletterie, legno-mobile, ristorazione. Tra i servizi alla persona, poi, le imprese che hanno investito sono state meno del 10%.

Per il secondo semestre 2018 le attese sono orientate alla stabilità e ad una prevalenza dei casi di miglioramento su quelli di peggioramento.

 

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