Ascoli, il chirurgo Battiato : “Stanno facendo morire la sanità pubblica”

Ascoli.- “Ormai tutti lo vedono che la sanità pubblica sta morendo, di lenta agonia senza ritorno”. Lo afferma in una lettera pubblica allarmata, il noto medico chirurgo e direttore del reparto di ortopedia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli, Concetto Battiato.

“A nulla servono le nostre speranze apotropaiche ( allontanamento di influssi magico maligni : ndr) che abbiamo toccato il fondo e ora ci sarà la ripresa. Nessuno di noi infatti, fa nulla. I camionisti, i benzinai, i tassisti sono in grado di farsi ascoltare dai Governi di turno pena la paralisi del Paese a causa di scioperi e proteste compatte e organizzate.

Noi non riusciamo nemmeno a metterci d’accordo per ribellarci : eppure abbiamo in mano le sorti di uno dei servizi pubblici più importanti per la popolazione. Essenzialmente – continua il dott. Battiato – con il divide et impera siamo stati divisi in tanti sottoinsiemi con interessi diversi. Eppoi perchè viene considerato poco etico scioperare: non si possono bloccare i servizi sanitari sul serio, bisogna comunque garantire l’emergenza/urgenza che di fatto è quello che facciamo quotidianamente senza essere in sciopero, visto l’impoverimento degli organici.

Poi andrebbe capito se in realtà sia invece veramente più etico scioperare e bloccare tutti i servizi affinchè la politica si renda conto della gravità della situazione, piuttosto che assistere alla disfatta del Servizio sanitario nazionale.

I motivi sono tanti : la carenza di personale, il carico burocratico, l’esternalizzazione dei servizi. (…) E su questo malato terminale si sta abbattendo anche il colpo di grazia dell’autonomia differenziata come un eutanasia rateizzata per cancellare il Servizio sanitario nazionale decretandone per sempre la fine.  (…)

Cosi salterà il principio della solidarietà che è alla base di un equa distribuzione della ricchezza : la salute sarà garantita in base al censo. (…)

Allora svegliamo le nostre coscienze e posiamo i bisturi per impugnare armi più potenti. Non è più etico assistere inermi”.

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