Ascoli, saldo negativo per il commercio estero. Imprese chiedono semplificazione

Ascoli Piceno.- Il commercio estero della provincia di Ascoli nei primi 9 mesi del 2020 registra – rispetto allo stesso periodo del 2019 una forte crescita delle importazioni (+36%) e una crescita meno decisa e, comunque, notevole delle esportazioni (+13,4%). Dinamiche in controtendenza rispetto alla regione, per la quale nello stesso periodo si registrano sia importazioni, sia esportazioni in deciso calo.

Tuttavia, la maggiore crescita delle importazioni cambia segno al saldo tra export e import che da oltre 264 milioni registrati nel 2019, passa a -54,7 milioni nel 2020.

Lo rende noto la Cna di Ascoli che ha elaborato dai del Centro studi regionale.

“Meccanismi fluidi per la burocrazia, in Italia e soprattutto in chiave di rapporti con l’estero – spiega Luigi Passaretti, presidente provinciale dell’Associazione – saranno sempre più importanti anche alla luce di questi ultimi dati. Rilevanti alla luce del fattore dimensionale delle nostre imprese che producono eccellenza ma non hanno spesso strutture amministrative e risorse in cassa per affrontare complessi iter burocratici e pratiche di accesso e di accreditamento spesso costose”.

Aggiunge il direttore Cna, Francesco Balloni : “Da gennaio 2021 si gioca una nuova partita che vedrà in campo anche gli sgravi contributi previsti dalla nuova legge sul Mezzogiorno. Come Cna, a livello locale e nazionale non vogliamo entrare nella sterile polemica di rivendicazioni di paternità per questo risultato. I nostri artigiani hanno urgenza di sapere di quanto, e in quanto tempo, potranno beneficiare di tale provvedimento. Il tutto in considerazione di un tessuto produttivo diffuso che, questa sì che come sistema-Cna la rivendichiamo come una nostra battaglia, richiede azioni che non si traducano in un’estromissione di piccoli e piccolissimi produttori dal meccanismo degli sgravi”.

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