Camerino ricorda gli eccidi del 1944, durante la Seconda Guerra mondiale, nei quali morirono 59 tra partigiani e civili,  negli scontri con i tedeschi in ritirata verso il Nord Italia. E lo fa anche consegnando una copia della Costituzione ai neo 18enni della città , per mano del nuovo sindaco Sandro Sborgia..
“E’ un momento tanto sentito perché segna una parte importante della storia di Camerino – ha detto Sborgia rivolgendosi ai ragazzi – in cui tanti uomini e giovani persero la vita. Non a caso è stata scelta questa giornata per la consegna della Costituzione, la carta sintesi dell’impegno di tanti uomini, anche per idee, sensibilità e orientamento diversi tra loro, ma accomunati dall’aver vissuto le criticità della guerra e dalla stessa volontà affinchè non fossero ripetuti gli errori del passato. Mi piace ricordare l’articolo 11 – sottolinea il sindaco- secondo il quale l’Italia ripudia la guerra. Il verbo ripudia fa capire il rifiuto netto e forte verso quanto ha generato forti criticità , paura, perdita della libertà e morte. “
Gli eccidi avvennero negli ultimi giorni di giugno del 1944, nelle frazioni di Pozzuolo, Capolapiaggia e Letegge. Qui iniziarono i primi scontri, con l’apertura del fuoco da parte delle truppe tedesche che lanciano anche una granata sul sagrato della Chiesa mentre si stava tenendo la messa domenicale. Il confronto tra i nazisti e i partigiani del Battaglione Fazzini fu duro e impari, perché segnato dalla sproporzione di uomini e mezzi a disposizione dei due schieramenti. Tra arresti, rastrellamenti e fucilazioni di massa, nell’entroterra di Camerino, si contarono alla fine 40 morti a Capolapiaggia, 15 a Pozzuolo e 4 a Piedilapiaggia. Nei giorni precedenti erano stati uccisi 12 contadini anche a Morro.