C’è fermento nel mondo cattolico. Marconi : “L’UDC torni ad essere protagonista “

Recanati ( Mc) 4 settembre.-  “L’Udc non si rassegni ad un ruolo marginale nella politica”. Lo afferma il consigliere regionale Luca Marconi, a margine della celebrazione nazionale per i 100 anni del Partito Popolare Italiano. ” C’è un fermento nuovo nel mondo cattolico italiano – dichiara Marconi . Movimenti, associazioni, nuove comunità, gruppi devozionali, ordini religiosi, singoli esponenti come Zamagni e Becchetti, il vescovo Simoni, si interrogano con sempre maggiore insistenza su di un futuro comune per l’azione politica dei cattolici. E anche a Caltagirone, nel giugno scorso, decine di esponenti di primo piano di realtà culturali, politiche e religiose, hanno celebrato con comune sentire i cento anni della nascita del Partito Popolare Italiano. Di fronte a questo quadro – continua il consigliere regionale – l’UdC non può rassegnarsi ad un ruolo marginale, deve tornare ad essere protagonista mettendo a disposizione di un progetto comune il glorioso simbolo del Partito Popolare di don Luigi Sturzo. ”

Per Marconi il progetto deve fondarsi sul recupero del pensiero e della tradizione storica del movimento politico che ha compiuto un secolo : “Esiste anche un’importante classe dirigente locale e regionale che può mettersi in umile servizio di una nuova formazione allargata a tutti i cattolici desiderosi di rifare un centro democratico fondato sulla dottrina sociale cattolica.E’ il momento dell’unità, della testimonianza ideale e della proposta programmatica – prosegue il consigliere nel suo intervento- non della ricerca di primati né tantomeno della pretesa di seggi sicuri in Parlamento. Dopo venticinque anni di maggioritario abbiamo  capito che l’Italia si governa meglio con il proporzionale e con ampie coalizioni espressione di tutti i corpi sociali.” Dunque, per il rappresentante dell’Udc, il partito deve riprendere “il suo cammino autonomo, aperto al confronto con tutti e pronta all’unità con quei popolari e quei cristiani che sinceramente credono nel servizio della politica come espressione alta della carità.”

Tradotto per i non addetti ai lavori, questo messaggio potrebbe significare : se il Partito Democratico si allea anche in Regione con il Movimento 5Stelle – e le elezioni ci saranno l’anno prossimo, 2020 –  noi non ci stiamo. E quindi guardiamo anche agli altri schieramenti politici e sociali. Ma potrebbe anche significare : puntiamo a rifondare un nuovo soggetto che coaguli le forze cattoliche-democratiche che ora sono disperse in diversi partiti ( dal Pd a Forza Italia alla stessa Lega), spesso contrapposti tra di loro. Per valorizzare la logica aperta del proporzionale e non più quella del sistema maggioritario,  seguita alla fine della Prima Repubblica e ai referendum che hanno cambiato il corso della storia nazionale.

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