“Centro storico di Ascoli spopolato e abbandonato”. Italia Nostra rilancia il Parco culturale

Ascoli Piceno 18 aprile.- “Il Centro storico di Ascoli è spopolato e abbandonato a se stesso”. Quello che denuncia Italia Nostra in un’appello a politici e istituzioni affinchè si cambi rotta e si valorizzi “l’enorme patrimonio storico e architettonico della città”, è davanti agli occhi di tutti. Residenti e commercianti soprattutto, ma anche turisti che qualche volta, durante rari eventi di richiamo – ma non certo in inverno – visitano la città picena.

“E’ impressionante il fenomeno dello scivolamento progressivo e inarrestabile della residenzialità nelle zone pianeggianti della Valle del Tronto e nelle aree costiere – scrive l’associazione. Ma analoga appare la condizione del centro Storico del capoluogo, dove intere zone appaiono ormai quasi del tutto prive di residenti. D’altronde – prosegue Italia Nostra – la visione di tanti esercizi commerciali chiusi, così come quella della tante chiese non più aperte al culto, è la conferma drammatica di questa  situazione. L’area dove  appare quasi estremo questo fenomeno è quella che partendo da Piazza del Popolo segue verso est il Corso Mazzini sino alla Chiesa del Carmine. Qui sono presenti enormi edifici, oltre tutto di pregevole valore architettonico – dalla sede della Banca d’Italia a Palazzo Malaspina, dal Palazzo Saladini Pilastri all’ex Distretto Militare, ormai irrimediabilmente privi di ogni forma di vita e della presenza di un minimo di residenti.”

Davanti a questa “dolorosa visione,”  l’associazione culturale rivolgere una caldo appello a tutta la comunità  e  ai rappresentanti  che verranno eletti per guidare le sorti della città a porre “ il massimo impegno per individuare soluzioni efficaci e responsabili che riescano a cambiare il senso di marcia ed evitare che  la morte dei questa parte fondamentale della città,  sia irrimediabile e definitiva.”

Tra queste soluzioni, Italia Nostra ripropone il progetto innovativo del Parco Culturale ed Ambientale  denominato “Ascoli Giardino di Pietra”. Verrà ascoltata, magari dopo le elezioni o tutti ancora una volta, come negli ultimi anni, rimarranno inermi di fronte a quello che l’associazione definisce uno “spettacolo  di deprivazione e di deserto urbano  “ ?

 

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