“Chi ha paura di Virginia Woolf ? ” alle Muse per la regia di Latella

Ancona.- Apre il nuovo anno dal 12 al 15 gennaio al Teatro delle Muse di Ancona il testo di Edward Albee Chi ha paura di Virginia Woolf? per la regia di Antonio Latella. Tra gli interpreti Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Ludovico Fededegni, Paola Giannini. 

Dalle note di regia dello spettacolo : “Non posso non partire dal titolo per affrontare questo testo che ancora una volta mi riporta all’America e alla drammaturgia americana. Molti critici hanno detto che questo titolo è solo un gioco ironico, un rimando intellettualistico alle paure di vivere una vita priva di delusioni. Una canzoncina che la nostra protagonista dissemina per tutto il testo, che riprende la melodia per bambini, e non solo, “Who’s Afraid of the big bad Wolf?” ovvero: “Chi ha paura del lupo cattivo?”. La paura del lupo- continua il regista Latella- quel lupo che fin da piccoli è fuori dalla porta pronto a sbranarci, pronto a punirci nel momento in cui non stiamo nelle regole che la societĂ  ci impone. Eppure, non posso credere che questa scelta, in un autore attento come Edward Albee, sia solo un vezzo intellettualistico, dal momento che per sostituire la parola “lupo” scomoda una delle figure intellettuali piĂą importanti del novecento, Virginia Woolf.

PerchĂ© lo fa? Non può essere casuale per uno come lui, che fu adottato da piccolo da una famiglia di teatranti che non poteva avere figli, una famiglia talmente fuori dalle righe che lui aveva sempre sperato che quelli non fossero i suoi veri genitori.  Infatti la scoperta della veritĂ  dell’adozione piĂą che gettarlo in uno stato di depressione lo aiutò a crescere e a vivere meglio.”

Virginia Woolf è un’autrice che crea un nuovo modo di narrare, un nuovo linguaggio. Una visionaria, combattente instancabile per l’emancipazione femminile. Woolf uccise un’idea di madre, quella che vedeva nella donna “l’angelo del focolare”.  Aggiunge il registA : “Credo che tanto di tutto questo si trovi nel testo, la Woolf è presente nei due protagonisti che fanno da specchio alla giovane coppia scelta come sacrificio di questo violentissimo e disperato amore, questo: “jeu de massacre”. La Woolf è presente anche in una idea di narrazione che riguarda lo stesso Albee: “Ogni volta che entra la morte, bisogna inventare, mentire, ricostruire. La morte la puoi vincere solo con l’invenzione”.

foto di Brunella Giolivo

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