Cinquestelle : “Chiarezza su contratto Consind per il depuratore Campolungo”

Ascoli Piceno 13 maggio.- “Sui bilanci del Consorzio industriale, secondo una relazione dell’avvocato Giulio Natali, pesa da decenni un contratto sbilanciato a favore dei privati per la gestione dell’impianto di depurazione di Campolungo, quello che tra l’altro da anni ammorba i cittadini di Villa Sant’Antonio. “

E’ quanto affermano il consigliere regionale del Movimento 5Stelle, Peppe Giorgini, il sindaco di Castel di Lama , Mauro Bochicchio e i rappresentanti pentastellati di Ascoli, San Benedetto, Folignano e Grottammare.

Secondo loro “una delle stranezze di quel contratto riguarda un ex-sindaco di Offida, che era nel Comitato direttivo del Consind, un ente pubblico, quando definivano il contratto  in un bando di gara giudicato irregolare anche dall’allora Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici nazionale, ma portato avanti lo stesso – e che ora si ritrova presidente del consiglio di amministrazione della società privata che gode dei benefici di quel contratto.Negli anni, sulla base di quel contratto – aggiungono gli esponenti grillini- il Consind ha  sviluppato un debito di milioni di euro verso quella società, su cui da anni è in corso una contrattazione, citata anche in un esposto del consigliere regionale Peppe Giorgini, perché intrecciata con un’altra questione e cioè il pagamento dei lavori di mitigazione del rischio idraulico e la situazione autorizzativa dell’altro impianto di proprietà del Consind, gestito da una società dello stesso gruppo, e con gli stessi amministratori, di quella che gestisce l’impianto di Campolungo. “

Proprio giovedì 14 maggio, nel Consiglio generale del Consorzio ci sarà l’approvazione dello schema di transazione, per una cifra concordata in 9 milioni e 335 mila euro, che peserà molto sul bilancio dell’ente, e quindi dei Comuni soci.

Semplificando la questione, il Comune di Ascoli Piceno, che detiene una quota del 13,53%, e San Benedetto col 12,87 si ritroverebbero, secondo il Movimento 5Stelle, con una perdita di valore di oltre 1,2 milioni, Grottammare oltre 400.000 euro, Monteprandone circa 340.000 euro, Folignano quasi 200.000 euro, Castel di Lama circa 175.000 euro, e così via per tutti i Comuni soci, proprio in questo momento in cui le risorse servirebbero per ben altri e ben più utili scopi.

Giorgini, Bochicchio e gli altri domandano : “Com’è avvenuta la contrattazione per la transazione? Si è messa in atto una strategia legale aggressiva, per difendere strenuamente gli interessi dell’ente e dei Comuni (i soldi dei cittadini) rispetto al privato? È stata mai posta la questione dell’eventuale conflitto d’interessi dell’ex-membro del Comitato direttivo dell’ente ?”

Eppoi aggiungono : “Venerdì 15 maggio scade la gara per la vendita della Divisione Ambiente della Unieco, proprietaria della società privata che vanta il credito verso il Consind, nonostante nella proposta di deliberazione la transazione sia definita “necessaria” alla vendita stessa : non potrebbe trattarsi di fatto di una modifica delle condizioni creditizie di una società in vendita a bando ancora aperto, così da configurarsi, probabilmente, come “turbativa d’asta”?  In questo momento di crisi estrema del nostro territorio – concludono i pentastellati del Piceno- crediamo non sia possibile far passare sotto silenzio e senza controlli un possibile danno, così ingente, per le casse pubbliche “.

foto: Farodiroma

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