Cna Picena : “Pochi fondi per la Legge Sabatini, va rifinanziata”

Ascoli Piceno.- La Cna di Ascoli Piceno lancia l’allarme sui fondi in esaurimento. Primi fra tutti quelli destinati alla cosiddetta legge Sabatini, che finanzia gli investimenti in nuovi macchinari e nuove tecnologie. “Questa legge – spiega il direttore della Cna Picena, Francesco Balloni – è stata molto utilizzata soprattutto nell’ambito industriale e manifatturiero. Una legge dove stanno terminando i fondi per cui chiediamo al Governo un rifinanziamento. Da operatori sul territorio registriamo che sono state tantissime le pratiche per la Sabatini tramite il nostro Confidi Unico. E ribadiamo che per la manifattura e la meccanica questa misura è fondamentale in particolare se, come ci dice il nostro Centro studi della Cna regionale delle Marche, saranno proprio loro a guidare quel tanto atteso rimbalzo del Pil nel secondo semestre di quest’anno”.

A inizio maggio, rileva Cna, risultano ancora disponibili poco più di 200 milioni di Euro, sufficienti per coprire sì e no le esigenze di un paio di mesi o poco più. Per coprire l’intero 2021 servirebbero circa 500 milioni che farebbero da volano a circa 6 miliardi di nuovi investimenti da parte delle imprese, soprattutto micro e piccole.

“I numeri della Nuova Sabatini – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno – ne testimoniano l’importanza per sostenere gli investimenti. Dopo una partenza in sordina nel 2014 lo strumento ha registrato un crescente apprezzamento grazie anche alla semplificazione delle procedure. Dall’avvio infatti ha sostenuto oltre 25 miliardi di euro di investimenti a fronte di un contributo pubblico pari a poco più di 2 miliardi, generando un effetto volano davvero molto rilevante”

Le cifre del 2020, stando alle stime fatte dalla Cna, sono superiori a quelle dell’anno precedente e nei primi quattro mesi del 2021 le domande sono già il 70% del totale dell’anno scorso, mentre i volumi di risorse si attestano al 63%. Lo strumento è stato affinato nel tempo. La durata ha consentito di qualificare le domande e la media di approvazione è passata dal 48% del primo anno, a valori superiori all’80%, offrendo così certezze e garantendo affidabilità. Elementi che avvicinano le imprese di minori dimensioni”.

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