Cna Trasporti chiede alla Gelmini il rimborso e l’azzeramento dei pedaggi

Ascoli Piceno.- “Abbiamo consegnato al Ministro Gelmini un documento in cui parlavamo, tra l’altro di autostrade, cantieri e pedaggi, perché non ci voleva troppa immaginazione per quello che da qualche giorno sta accadendo di nuovo”: è l’amaro sfogo di Barbara Pietrolungo, riconfermata presidente della Fita Cna Picena.

Il 12 aprile scorso, in occasione della presenza dell’on. Gelmini sul territorio, i vertici della Cna Picena hanno consegnato al Ministro una nota con le principali richieste che l’Associazione rivolge a tutto il Governo, reiterando diversi dei temi già portati all’attenzione del Ministro Paola De Micheli, per portare a soluzione problemi antichi e nuovi anche sul fronte infrastrutture e viabilità.

“In particolare – sottolinea Francesco Balloni direttore della Cna di Ascoli Piceno, abbiamo rinnovato la richiesta di rimborso dei pedaggi già pagati al gestore autostradale e chiesto l’azzeramento dei pedaggi attuali, prevedendo quello che sta oggi accadendo di nuove: code chilometriche, attese snervanti, velocità commerciale azzerata, traffico di lunga percorrenza sulla viabilità ordinaria”.

Gli fa eco la Pietrolungo: “Un tempismo perfetto: con la maggiore possibilità di mobilità tra regioni e quindi l’aumento del traffico ecco una sequenza di cantieri a fare da tappo. Interventi necessari e legittimi, ma mi chiedo se si poteva fare qualcosa in più e meglio per eliminare questi disagi. Abbiamo chiesto accelerazioni sulle infrastrutture e varianti cosa che appare più semplice che cambiare una virgola nei rapporti di concessione autostradale”.

Conclude il direttore Balloni: “L’azzeramento del pedaggio, di cui ripetiamo la richiesta, non compensa i disagi, i tempi di guida e di riposo che saltano, le consegne che sforano i tempi, ma almeno venga accordato per riconoscere che si stanno procurando disagi, anzi danni, ad una categoria economica che ha sempre fatto il suo dovere, lavorando sotto costo senza completare i carichi pur di assicurare il servizio minimo necessario in questo tempo di pandemia. Per loro non si parla neppure di ristori, ma almeno, come in questo caso, un segnale sarebbe necessario per la dignità della categoria. La politica dica qualcosa. Serve una risposta subito, in tanti sono esasperati e di tutto abbiano bisogno meno che di problemi che ci creiamo da soli.”

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