Conero, l’area marina della discordia

Ancona. La visita di ieri dell’ex premier Giuseppe Conte a Jesi, per sostenere il suo candidato alle elezioni comunali e le sue dichiarazione sull’Area Marina protetta del Conero, hanno riacceso le polemiche sul progetto ambientalista. Contro l’iniziativa si erano già pronunciati molti imprenditori della zona, preoccupati per le limitazioni che potrebbero sorgere alle loro attività economiche. Con loro si è schiera anche la Lega. A favore del programma nel Parco invece il Partito Democratico.

Manuela Bora, Pd

“Il sostegno dell’ex presidente del consiglio Conte al progetto di istituzione dell’Area Marina Protetta “Costa del Conero” – afferma il consigliere regionale Dem Manuela Bora–  rappresenta un elemento molto importante per due motivi. Innanzitutto, è la garanzia di un collegamento forte con il governo, anche in ordine al reperimento di fondi e a un impegno della politica ai massimi livelli. Inoltre, fornisce la dimensione giusta, che è quella nazionale, per un progetto che rientra in una strategia europea e statale, non riguarda solamente gli enti locali coinvolti.

L’auspicio – continua la Bora – è che questa saldatura porti alla svolta necessaria per superare gli scetticismi e gli ostacoli che ancora ad oggi si frappongono alla realizzazione dell’AMP, che rappresenta non un problema, ma una straordinaria opportunità.”

Mirko Bilò, Lega

Di parere opposto il Carroccio, che interviene sulle dichiarazioni di Conte per il tramite del consigliere regionale Mirko Bilò :Conte dice che l’area marina protetta del Conero è volano per l’economia ma fa solo propaganda politica dimostrando di non conoscere la realtà del territorio di cui parla. L’area protetta, specie in questa fase congiunturale  è convinto Bilò- non aiuterebbe affatto l’economia: la vera battaglia da fare è quella in difesa della costa, del commercio, del turismo e del mondo della pesca che creano sviluppo e occupazione”

Per il vicecapogruppo della Lega inoltre “le altre realtà italiane hanno mostrato chiaramente i limiti delle are marine protette, insieme agli scarsi, se non addirittura fallimentari, benefici in termini di tutela della fauna ittica. Conte e i suoi rappresentanti nelle Marche hanno dimostrato di ignorare che nel fondale marino del Conero, non sono presenti organismi o specie rare o a rischio estinzione, tali da giustificare l’istituzione di una area protetta.”

Insomma, un braccio di ferro tra opposti schieramenti che sembra destinato ancora destinato a durare.

 

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