Contributi da restiture per terremotati e imprese. Per Cgia ‘una vera ingiustizia sociale’

“Una beffa per imprese e cittadini che hanno appreso solo due giorni fa le modalità di versamento dei contributi sospesi, il cui rateizzo deve iniziare oggi, 15 gennaio, inclusa la quota relativa alla cosiddetta “busta paga pesante” da restituire.” Così la Confartigianato di Ascoli e Macerata considerato il nuovo provvedimento che riguarda le aree del cratere sismico, e che sta facendo discutere molto sul territorio.

In particolare nel messaggio pervenuto dall’Inps agli addetti ai lavori (n. 78 del 13.1.2020), si legge che al momento i soggetti beneficiari del provvedimento potranno usufruire della riduzione prevista dal decreto sisma solo dopo controlli sul de minimis (il cui tetto massimo è di 200 mila euro nel triennio) e che quindi dovranno subito versare il 100% dei contributi.

A questo si aggiunge un’ ulteriore passaggio burocratico che impone l’obbligo di presentare una nuova domanda di rateizzazione, nonostante quello che Cgia giudica “l’imbarazzante ritardo con cui le istruzioni operative sono arrivate”.

Slitta quindi lo sconto del 60% sui contributi previdenziali sospesi per le imprese artigiane, commercianti e professionisti e quello relativo ai contributi dei dipendenti per la quota a carico del datore di lavoro.

I contributi dipendenti, come anche l’Irpef, pari appunto al 40%, dovranno essere restituiti in un’unica soluzione o in 120 rate mensili, mentre quelli personali, da versare sempre in un’unica rata o in 120 rate mensili, sono pari al 100%. Per quanto riguarda il rispetto del regime de minimis, il datore di lavoro verserà o rateizzerà il 100% del dovuto, in attesa del successivo conguaglio.

“A partire dal 15 gennaio – dichiara il Presidente di Confartigianato Leonori – chi ha usufruito della busta paga pesante con l’opzione della rateizzazione, dovrà iniziare la restituzione del 40% di quanto dovuto. Chi invece ha già iniziato a pagare le rate dovrà conteggiare di nuovo il dovuto alla luce dello sconto del 60%, e chi ha provveduto a saldare il totale in un’unica rata, dovrà attendere ulteriori disposizioni da parte del Governo in merito alla tempistica.E tutti quei cittadini ed imprenditori che, pur avendone diritto, non hanno richiesto né la busta pesante né la sospensione del pagamento dei contributi, pagando a suo tempo l’intero importo? Per questi nessuno sconto. Ecco questa disparità di trattamento a noi sembra una vera e propria ingiustizia sociale! ” Un vero pasticcio politico-burocratico, che si aggiunge agli altri concercenti la lentezza nella ricostruzione.

 

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