Covid, dalla Regione Marche 1,4 milioni agli oratori

Ancona 20 luglio.- Con 800mila euro  di contributi a fondo perduto stanziati dalla Regione ripartono le attività socioeducative di 190 oratori nelle Marche. Le risorse rientrano tra le misure per il rilancio economico da emergenza COVID  (Misura 10) liquidati il 30 giugno 2020 alle 13 Diocesi in cui ricadono i Comuni marchigiani. Lo scopo è contribuire a sostenere le attività degli oratori anche in relazione alla necessità di conciliare i tempi di lavoro con quelli familiari, agevolando il rientro al lavoro dei genitori. A questi si aggiungono i 594mila euro previsti dal protocollo d’intesa sottoscritto oggi per la valorizzazione della funzione socio educativa degli oratori e degli enti religiosi tra la Regione Marche, nella persona del presidente Luca  Ceriscioli e la Regione Ecclesiastica Marche, nella persona del presidente della Conferenza episcopale marchigiana Arcivescovo metropolita, Mons. Piero Coccia.

“Siamo qui per dare continuità agli oratori nelle loro attività – ha detto Ceriscioli oggi nel corso di una videoconferenza stampa a Palazzo Raffaello  –, evidenziando questa esperienza come particolarmente importante su scala nazionale. La volontà,  attraverso l’accordo, è di far sì che questa attività possa avere una continuità non solo oggi, dopo la pandemia, ma anche negli anni a venire. Per questo motivo nel bilancio sono state assegnate risorse anche per il 2021 e 2022 convinti di fare una cosa buona.”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Arcivescovo Mons Coccia che ha dichiarato: ”La Chiesa marchigiana  sul territorio regionale esprime una presenza corposa  in termini di parrocchie, associazioni e scuole, ma una presenza altrettanto  forte è quella degli oratori che hanno soprattutto una valenza e una funzione socioeducativa. Anche in questo difficile frangente del Coronavirus, grazie all’amministrazione regionale, siamo riusciti  a far ripartire 190 oratori su 300. Non  nascondiamo le difficoltà, ma ci facciamo forza su un patrimonio educativo che nelle Marche è di notevole spessore ed è a servizio di tutti i cittadini senza preclusioni  di carattere culturale o religioso. Siamo aperti a tutti e abbiamo come punto di riferimento ben preciso la questione educativa, una questione primaria in questo Paese.”.

 

 


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